Feste con le saracinesche dei negozi abbassate anche nei centro commerciali. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato in Sicilia lo sciopero regionale del commercio per il 21, 22, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Cinque giorni di festa, cinque di sciopero per l’intero turno di apertura.
I lavoratori incroceranno le braccia per otto ore per protestare contro “gli evidenti passi indietro compiuti dall’attuale governo, rispetto a quanto annunciato in campagna elettorale, relativamente a un tangibile e concreto intervento correttivo sull’attuale sistema legislativo che norma le aperture domenicali e festive”.
I segretari regionali delle tre sigle, Monja Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto spiegano che alla base dello sciopero c’è la volontà “di garantire a tutte le lavoratrici e ai lavoratori del settore il diritto al riposo nel rispetto di un giusto significato e valore delle festività del nostro Paese”.
I sindacati ricordano che “le norme contrattuali vigenti in materia esplicitamente demandano al libero arbitrio di ogni lavoratrice e lavoratore del settore commercio, che volontariamente possono decidere di prestare la propria opera nelle giornate festive”. I sindacati sottolineano che “le ore di lavoro dovranno essere retribuite come straordinario festivo, ovvero con una erogazione pari al 130% in aggiunta alla normale retribuzione. La prestazione è basata esclusivamente sulla volontarietà sia per i full-time sia per i part-time. E qualora non dovessero prestare la propria attività, nessuna trattenuta e riduzione potrà essere effettuata in busta paga. Le ore di lavoro non effettuate non dovranno essere recuperate. Il riposo settimanale non potrà essere programmato in una giornata festiva se non fruito”.
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