Nessun pranzo a tre fra Cateno De Luca, Gianfranco Miccichè e Renato Schifani. E’ lo stesso presidente della Regione Renato Schifani ad informare ” di non aver partecipato ad alcun pranzo con gli onorevoli Micciche’ e De Luca”.

Pranzo sì, ma solo fra de Luca e Miccichè, Schifani non c’era

Ed effettivamente Schifani non c’era al pranzo che ha visto, insieme, invece, soltanto De Luca e Miccichè. L’equivoco nasce da una cattiva interpretazione di alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa da Gianfranco Miccichè tendenti a spiegare, esclusivamente, l’incontro con De Luca sul quale si fa già un gran parlare.

Tra Cateno De Luca e Gianfranco Miccichè un pranzo c’è stato, ma solo fra loro due. Un incontro interlocutorio avvenuto il giorno seguente il vertice di Forza Italia. L’argomento? Discutere degli equilibri in seno all’Ars. “Se qualcuno non se ne fosse accorto – dice Miccichè a Repubblica spiegando quel pranzo – siamo deputati nel medesimo Parlamento. Succederà in media almeno trenta volte l’anno che pranzeremo insieme, non mi pare rilevante”. Anche per l’ex sindaco messinese  si è trattato di un incontro “dopo almeno due mesi in cui non ci eravamo visti di presenza”. Da escludere che possa essersi trattato di un tentativo da parte di De Luca di agganciare un pezzo della maggioranza proponendosi come una stampella della quale Schifani non sembra aver bisogno e rispetto alla quale lo stesso de Luca non sembra interessato.

De Luca e il governo ombra

De Luca si propone, invece, come alternativa alla maggioranza e ha dato il via libera alla formazione di un governo ombra a quello di Schifani. “Siamo l’unica vera opposizione all’Ars – ha detto – Mentre il Pd litiga e dei 5Stelle si è persa traccia, noi siamo già al lavoro per far valere le nostre idee. A ogni assessore regionale corrisponderà un nostro assessore  Un vero e proprio governo parallelo. Interloquiremo con la maggioranza sulle eventuali riforme da attuare, saremo opposizione rispetto alle iniziative del governo in carica, promuovendo però proposte alternative”.

Trattative per la presidenza dell’Ars

Ma le trattative vertono anche e soprattutto sull’elezione del presidente Ars. Un primo banco di prova per la maggioranza. Tra i favoriti ci sono Alessandro Aricò, Giorgio Assenza e Giusi Savarino, vicini a Musumeci. Tra gli altri c’è anche Gaetano Galvagno, il più votato delle liste di Fratelli d’Italia alle Regionali, sostenuto da Ignazio La Russa.

Il rischio del voto segreto però sarebbe dietro l’angolo.

Non è escluso che, protetti dal voto segreto, i franchi tiratori possano nascondersi in ogni gruppo parlamentare. Miccichè potrebbe puntare al bis? Troppo presto per dirlo non avendo ancora neanche scelto se restare a Palermo o andare a Roma. La partita passa prima dagli equilibri di giunta e dalla richiesta di Forza Italia di guidare l’assessorato alla Salute.

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