Mentre il presidente uscente dell’Ars medita se restare in Sicilia o volare a Roma vestendo i panni del Senatore, nella sua terra natia tratta su sanità ma anche sulla riconferma a presidente di quella che per 5 anni è stata la sua casa: la presidenza dell’Assemblea Regionale. Nelle trattative entra in gioco anche Cateno De Luca anche se difficilmente il candidato alla Regione arrivato secondo si affiancherà alla maggioranza di Schifani. Piuttosto, ha già dato il via alla creazione di un vero e proprio governo ombra, da lui chiamato “governo di liberazione”.

Il pranzo tra De Luca e Miccichè

Tra Cateno De Luca e Gianfranco Miccichè (non c’era Renato Schifani come è stato chiarito in serata)  c’è stato un pranzo interlocutorio avvenuto il giorno dopo il vertice di Forza Italia. L’argomento? Discutere degli equilibri in seno all’Ars. “Se qualcuno non se ne fosse accorto – dice Miccichè a Repubblica – siamo deputati nel medesimo Parlamento. Succederà in media almeno trenta volte l’anno che pranzeremo insieme, non mi pare rilevante”. Anche per l’ex sindaco messinese  si è trattato di un incontro “dopo almeno due mesi in cui non ci eravamo visti di presenza”. Da escludere che possa essersi trattato di un tentativo da parte di De Luca di agganciare un pezzo della maggioranza di Schifani proponendosi come stampella.

De Luca e il governo ombra

De Luca si propone come alternativa alla maggioranza e ha dato il via libera alla formazione di un governo ombra a quello di Schifani. “Siamo l’unica vera opposizione all’Ars – ha detto – Mentre il Pd litiga e dei 5Stelle si è persa traccia, noi siamo già al lavoro per far valere le nostre idee. A ogni assessore regionale corrisponderà un nostro assessore  Un vero e proprio governo parallelo. Interloquiremo con la maggioranza sulle eventuali riforme da attuare, saremo opposizione rispetto alle iniziative del governo in carica, promuovendo però proposte alternative”.

Trattative per la presidenza

Ma le trattative vertono anche e soprattutto sull’elezione del presidente Ars. Un primo banco di prova per la maggioranza. Tra i favoriti ci sono Alessandro Aricò, Giorgio Assenza e Giusi Savarino, vicini a Musumeci. Tra gli altri c’è anche Gaetano Galvagno, il più votato delle liste di Fratelli d’Italia alle Regionali, sostenuto da Ignazio La Russa.

Il rischio del voto segreto però sarebbe dietro l’angolo.

Non è escluso che, protetti dal voto segreto, i franchi tiratori possano nascondersi in ogni gruppo parlamentare. Miccichè potrebbe puntare al bis? Presto per dirlo. La partita passa prima dagli equilibri di giunta e dalla richiesta di Forza Italia di guidare l’assessorato alla Salute.

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