Gaetano D’amico storico radicale palermitano fa lo sciopero della fame per chiedere spazio all’informazione nazionale sui referendum. Il 12 giugno infatti, oltre alle amministrative, si vota anche per 5 quesiti referendari.

Il quarto giorno di protesta

D’Amico oggi è già al quarto giorno di sciopero della fame. “È calato un velo di disinformazione soprattutto dal servizio pubblico radiotelevisivo – dice Gaetano D’Amico a BlogSicilia -, il Partito Radicale Transpartito transnazionale e non violento, il movimento referendario e il comitato Esistono i Diritti Transpartito, lottano affinché i cittadini siano informati sul fatto che domenica giugno oltre alle elezioni amministrative si potrà votare anche per i quesiti referendari”.

Dopo l’intervista lo stop allo sciopero della fame

“Grazie a BlogSicilia che sta dando voce a me e al partito radicale, grazie per questo briciolo d’informazione che è  vitale per i cittadini. Posso adesso interrompere lo sciopero della fame per vedere cosa si muove adesso a livello nazionale”.

I quesiti del referendum

Come detto, si vota il 12 giugno, in concomitanza con le amministrative. In sintesi, i 5 quesiti referendari riguardano la separazione delle carriere (tra giudici e Pm); la custodia cautelare durante le indagini; la legge Severino, cioè l’incandidabilità dopo la condanna; le pagelle ai magistrati; la Riforma del Consiglio Superiore della Magistratura.

  1. Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;
  2.  Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale;
  3. Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati;
  4. Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte;
  5. Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.