Il fatto non costituisce reato. E’ la formula con la quale il tribunale di Palermo ha assolto Giorgio Tessitore della segreteria regionale della Cisl, dall’accusa di aver minacciato il Presidente della Regione e la dirigente regionale anna Rosa Corsello (oggi sospesa dall’incarico).
Una vicenda, quella denunciata da Crocetta, che era apparsa da subito grottesca. Il pm, concludendo la requisitoria, aveva chiesto lui stesso la “assoluzione con formula piena” sancendo l’assurdità dell’accusa. Il giudice monocratico Sabrina Argiolas ha accolto la tesi della Procura e le richieste del collegio di difesa, composto dagli avvocati Elena Messina, Giorgia Spinnato, Donato Messina e Antonella Lionte.
L’episodio da cui il processo è scaturito riguarda l’annuncio che il 21 marzo 2013 aveva fatto il governo regionale di abbandono dell’Avviso 20 come piano di attività formativa che impegnava, allora, settemila persone. Nel corso di una telefonata tra Tessitore e la dirigente Corsello, quest’ultima – per “scarsa conoscenza dei meccanismi del piano”, ha sostenuto la difesa durante il processo – ritenne minacciose le affermazioni del sindacalista.
Di fatto Tessitore si era limitato a sostenere che una simile scelta avrebbe rischiato di infiammare la piazza.”Il mio primo pensiero – dice Giorgio Tessitore liberato da un peso ingiusto- è al popolo siciliano che è disgraziato perché governato da una classe dirigente inidonea a dare una prospettiva di speranza, tanto che fonda la propria legittimazione, non su risultati utili all’economia e alle persone ma sull’uso distorto della legalità e della lotta alla mafia”.
“Quanto successo in questi anni nel settore della formazione professionale – aggiunge Tessitore a BlogSicilia – dimostra che questo esecutivo regionale non riesce a governare processi di cambiamento come appare evidente dagli effetti degli interventi fin qui messi in atto”






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