“La vertenza dei 5.000 Asu siciliani verrà sottoposta nelle prossime settimane all’attenzione della Commissione lavoro della Camera dei Deputati. È questo l’impegno preso dall’onorevole Carmela Bucalo, appartenente al gruppo parlamentare Fratelli d’Italia, che ci ha voluto incontrare per conoscere e affrontare una problematica che si trascina ormai da 20 anni”.

Lo dicono i sindacalisti Vito Sardo e Mario Mingrino, del Csa Dipartimento Asu, che oggi hanno incontrato la deputata siciliana presso la sede del sindacato a Palermo.

“È evidente che questa vicenda – spiegano – dopo l’impugnativa del governo nazionale del provvedimento sulla stabilizzazione dei lavoratori ex Pip, deve essere discussa e affrontata a Roma. La soluzione è possibile dal punto di vista normativo ed economico. Il diritto alla stabilizzazione degli Asu è sancito da diverse leggi regionali e nazionali, che peraltro stanziano le risorse necessarie per finanziare la loro assunzione a tempo indeterminato”.

“L’onorevole – aggiungono – ci ha ribadito la necessità di intervenire urgentemente per rivedere la normativa nazionale, al fine di ridare dignità al lavoro svolto dagli Asu-Lsu, riconoscendo le professionalità che hanno acquisito ed evitando che uno strumento positivo come quello delle attività socialmente utili venga ricordato come una condanna alla precarietà. A tal proposito, tra le altre cose, vanno ripristinate le riserve in tutti i concorsi pubblici, mentre nelle prossime settimane l’onorevole ci ha detto che chiederà un tavolo tecnico per programmare le iniziative da intraprendere per la risoluzione definitiva della vertenza”.

E se gli Asu non vedono più la possibilità di agganciarsi al carro degli ex Pip che avevanlo avuto votata una apposita legge in assemblea regionale, i primi a pagare le conseguenze dell’impugnativa sono èproprio i Pip.

Dopo quella impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri l’ufficio legislativo della Presidenza della Regione, ha inviato una nota a tutti i dipartimenti regionali, indirizzandola all’attenzione dei dipartimenti che hanno competenza nevralgica in materia: funzione pubblica, lavoro e bilancio. Si tratta di un atto con il quale il Presidente della Regione Nello Musumeci, invita gli stessi a relazionare in funzione della comunicazione fatta dal Ministero sulle ragioni di incostituzionalità ed esorta con celerità all’appuntamento allorquando il termine perentorio per l’eventualità di procedere in giudizio è fissato al 19 agosto 2018.

“Comprendiamo l’accorato appello del Presidente Musumeci, tuttavia, chiediamo allo stesso che anziché attendere le relazioni che verosimilmente arriveranno fra non meno di 10 giorni e rispetto alle quali una volta pervenute, potrà limitarsi a prenderne atto, convochi immediatamente un incontro collegiale con gli assessori competenti, i relativi uffici, le organizzazioni sindacali, una rappresentanza degli ex pip e tutta la deputazione interessata” – dice Vincenzo Figuccia deputato all’Ars e leader del Movimento CambiAmo la Sicilia che prosegue – gli ex Pip e le loro famiglie vanno supportati. Nessuno può porre in essere alcuna forma di disimpegno verso questa giusta battaglia che va combattuta per riportare questo bacino ad una condizione di legalità attraverso dei veri e propri contratti e mediante un inserimento che li faccia uscire da questa forma di vero e proprio lavoro nero dentro le istituzioni”.

(nella foto una delle poche proteste unificata fra Asu e Pip)