Il Consiglio comunale di Palermo ha votato per la rinuncia alla possibilità da parte dei cittadini di “mettersi in pace” con le casse comunali, stralciando le cartelle esattoriali sotto i mille euro. I palermitani, dunque, dovranno pagarle vista la votazione dei loro rappresentanti all’interno dell’Assemblea cittadina. Si parlava di cifre che si aggirano sul milione di euro di tributi non ancora riscossi al quale il Comune del capoluogo siciliano non ha voluto rinunciare. Per i contribuenti si aprirà quindi la strada prevista dalla normativa sulla “rottamazione quater“. La polemica però adesso monta tra maggioranza e opposizione con le prime avvisaglie che già si erano viste durante i lavori d’aula.

Movimento 5 Stelle e Partito Democratico compatti

I consiglieri del Pd, di Progetto Palermo e del Movimento 5 Stelle in una nota congiunta criticano l’operato dell’amministrazione Lagalla. “Il Comune di Palermo non aderisce allo stralcio parziale delle cartelle fino a 1000 euro, relative agli anni 2000 – 2015, previsto dalla finanziaria Meloni. I cittadini non potranno, dunque, usufruire automaticamente dello stralcio degli interessi e delle sanzioni. Una scelta, quella della Giunta Lagalla che, come abbiamo fatto rilevare nel corso del dibattito d’aula, non è motivata da alcun dato oggettivo che ne dimostri la convenienza per le casse del Comune e per i cittadini”.

Palermitani gravati da impegni burocratici

I consiglieri d’opposizione evidenziano, inoltre, “una grave carenza istruttoria della proposta di delibera che ha causato più volte il rinvio del Consiglio comunale per superare le divisioni interne alla maggioranza. Davanti all’improvvisazione della Giunta, nell’impossibilità di valutare l’effettivo impatto sulle casse dell’Ente e a fronte dei prevedibili svantaggi per i cittadini che, per avvalersi dello stralcio, saranno gravati da adempimenti burocratici e dei relativi costi, non potevamo che decidere di astenerci”.

“Percorso di risanamento”

A tutta risposta i capigruppo di maggioranza a Sala delle Lapidi secondo i quali si conferma il “percorso irreversibile di risanamento dei conti del Comune di Palermo”. “Con questo ulteriore atto – dicono – , fortemente voluto dall’Amministrazione Lagalla e dal vicesindaco Varchi, l’Ente non rinuncerà a somme legittimamente vantate, ma allo stesso tempo sul cittadino non graverà nulla di più di quanto dovuto come sorte capitale, in virtù della riconosciuta possibilità di stralcio d’interessi e sanzioni attraverso l’adesione a forme agevolate di pagamento con la c.d ‘rottamazione quater’”.

Un ordine del giorno approvato per aiutare i cittadini

In Consiglio è stato approvato un ordine del giorno, su iniziativa dei gruppi di maggioranza, con il quale si impegna l’Amministrazione, da un lato, ad assumere ogni pertinente misura affinché il cittadino possa essere accompagnato a un proficuo utilizzo del cassetto tributario e delle procedure per le definizioni agevolate delle posizioni pendenti, dall’altro, a porre in essere ogni necessaria e utile azione volta ad aumentare la riscossione dei tributi in città.

C’è a disposizione la rottamazione

Una delibera con la quale, quindi, il Comune di Palermo rinuncia allo stralcio delle cartelle, preferendo quindi richiamare la disciplina prevista dal comma 231 dell’articolo 1 della legge finanziaria, ovvero quello relativo al “rottamazioni quater”. “Credo – dice il presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo.- che l’approvazione di un ordine del giorno, che fornisce chiare indicazioni all’amministrazione affinché tutti i cittadini siano informati e possano accedere alla cosiddetta “rottamazione” prevista dalle norme nazionali, rappresenti il punto di unione tra le diverse posizioni emerse, volte comunque a unire rigore nella tenuta contabile e rispetto per le difficoltà dei contribuenti”.

L’atto riguarda solo interessi e sanzioni

“II diniego dello stralcio delle sanzioni e degli interessi relativi alle cartelle fino a 1000 euro degli anni 2000-2015 – sottolinea Domenico Bonanno, capogruppo della DC in Consiglio comunale –  non costituisce in alcun modo un aggravio per i cittadini che, comunque, hanno la possibilità, aderendo alla cosiddetta “rottamazione quater”, di regolarizzare la propria posizione debitoria a condizioni più vantaggiose”. Occorre chiarire, inoltre, a beneficio dei cittadini, che l’atto in questione non riguarda la sorte capitale delle cartelle esattoriali, ma solo interessi e sanzioni. La legge finanziaria non ha in alcun modo, infatti, riconosciuto agli Enti locali la possibilità di stralcio totale delle posizioni che riguardano i tributi locali. Gli interessi dell’ente e quelli dei cittadini non divergono, anzi, in questo modo vogliamo far comprendere ai palermitani l’importanza di remare tutti dalla stessa parte”.