Passa in Consiglio Comunale la delibera sulla rinuncia allo stralcio delle cartelle esattoriali sotto i mille euro. Un tesoretto che riguarda quasi 1 milione di partite tributarie non riscosse, per un totale complessivo da 222 milioni di euro. Per i contribuenti si aprirà quindi la strada prevista dalla normativa sulla “rottamazione quater”. Alla votazione presenti 31 consiglieri: 22 i favorevoli, 9 gli astenuti. Un accordo d’aula trovato nel primo pomeriggio, dopo alcuni giorni di dibattito fra le forze di centrodestra. Spaccate le opposizioni, con i componenti del gruppo “Oso” (Ugo Forello e Giulia Argiroffi) che hanno votato insieme alla maggioranza. Assenti i consiglieri di Azione.
Scontro all’interno delle opposizioni
Una seduta immediatamente sospesa dopo l’apertura per consentire un ulteriore chiarimento fra le forze di centrodestra. La frattura c’era, dimostrata anche dai pareri negativi espressi dalla I e dalla III Commissione e confermata in aula anche dal capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo. Divisioni evidente avvallate, con le forze di maggioranza compattamente favorevoli all’atto al voto finale.
Durante il dibattito del pomeriggio, dal centrodestra il coro è unanime: “se ci ritroviamo a dovere incassare 222 milioni, è frutto del pessimo sistema di riscossione della città”, ha dichiarato il consigliere della Nuova DC Domenico Bonanno. Una “responsabilità” della vecchia Amministrazione rimarcata però anche da alcuni esponenti delle opposizioni. E’ Ugo Forello infatti, consigliere comunale di “Oso” e vicepresidente della Commissione Bilancio, a lanciare attacchi nei confronti della vecchio corso e delle sue falangi. Intervento che ha spazientito parecchio l’ala del PD, con Carmelo Miceli che non ha lesinato critiche nei confronti dell’ex pentastellato.
Cosa cambia dopo la delibera
Una delibera con la quale, quindi, il Comune di Palermo rinuncia allo stralcio delle cartelle, preferendo quindi richiamare la disciplina prevista dal comma 231 dell’articolo 1 della legge finanziaria, ovvero quello relativo al “rottamazioni quater”. “Sono tutte e due normative eccellenti e che condivido – ha commentato il vicesindaco Carolina Varchi -. Secondo le stime fatte, dovremmo riuscire a recuperare circa 22,7 milioni di euro. Ovviamente non ci può essere la certezza di ricavare queste somme. Ma la scelta era fra polverizzare questi crediti o provare a recuperarli. E con un Comune come Palermo in procedura di riequilibrio, è mio dovere provare a recuperarli”.
I cittadini morosi potranno così accedere alla procedure agevolate del “rottamazioni quater”. Ci sarà la possibilità di potere rateizzare l’importo dovuto fino ad un massimo di 18 rate, con un tasso d’interesse al 2%. Fatto che comporterà per il Comune di Palermo sia l’incasso della quota capitale sia la possibilità di stralciare contabilmente le cartelle. Elemento, quest’ultimo, vitale per ridurre il fondo crediti di dubbia esigibilità che tante difficoltà sta genernado per l’Amministrazione Comunale.
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