Circa 250 persone, tra studenti, ex politici e semplici cittadini, hanno partecipato stamane alla manifestazione “Sos Castelvetrano, dal 1968 al 2019 la terra continua a tremare” organizzata dal comitato Orgoglio castelvetranese.
La scelta della data non è casuale: proprio 51 anni fa il Belice fu colpito da un devastante terremoto. Duplice l’obiettivo dell’iniziativa: il no della città alla mafia e la denuncia dei gravi disagi sociali che si registrano sul territorio, tra cui il previsto declassamento del presidio ospedaliero contro cui nei giorni scorsi è stato depositato un dossier, con circa 9 mila firme, all’assessorato regionale alla Salute, chiedendo anche il cambio del suo nome in ospedale “Valle del Belice”.
Il corteo ha raggiunto il Sistema delle piazze – dove gli organizzatori hanno ancora una volta spiegato le ragioni della manifestazione e dove gli studenti hanno dato vita a flash mob e poi si è diretto all’ospedale “Vittorio Emanuele II”. Tra i presenti alla manifestazione, anche l’attore di Castelvetrano Fabrizio Ferracane, i sacerdoti Baldassare Meli e Rino Randazzo.
“Non sostengo questo o quel movimento – ha detto don Meli -. Sono qui perché voglio il bene di questa città, ma un bene a 360 gradi, per tutti e non settorializzato”.
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