Con 43 voti a favore, quattro contrari e un astenuto l”Ars ha dato il via libera alla manovra di variazione al bilancio di previsione per il 2016. Lo ha fatto al termine di uno scontro d’aula durante il quale si è assistito anche a toni forti da parte del presidente della Regione che ha minacciato querele nei confronti dei suoi oppositori.

Alla fine Forza Italia ha lasciato l’aula prima del voto insieme a tutte le opposizioni mentre i 5 stelle hanno espresso voto contrario. Il provvedimento che sblocca la spesa per precari, forestali, enti di ricerca, disabili, ex pip, consorzi di bonifica e universitari, accademie e teatri, stabilisce tra l’altro la ripartizione dei 500 milioni che la Sicilia ottiene grazie al patto finanziario tra lo Stato e la Regione, in buona parte destinati ai Comuni.

Si tratta dei famigerati 500 milioni di euro destinati alla Sicilia in base all”accordo Stato-Regione. Presenti in Aula l’assessore all’Economia Alessandro Baccei e il presidente della Regione Rosario Crocetta, intervenuti contro le opposizioni accusandole di atteggiamenti irresponsabili.

Il presidente della Regione si è scagliato contro la deformazione mediatica della realtà che farcisce di falsità un accordo che “non fa altro che applicare gli articoli 36 e 37 dello statuto che prevede entrate trasferite da Stato per oltre un miliardo e 700 milioni ogni anno senza doverle andare a chiedere a Roma. Questa è una verità che salva il bilancio della Regione”.

Ma Crocetta ha dovuto constatare che non è solo la stampa a considerare ‘fasullo’ l’accordo e rivolgendosi a Giancarlo Cancelleri del M5S ha minacciato di querela anche lui: “Non c’e’ alcun mutuo, finitela di dire bugie. Ci riserviamo di chiedere il risarcimento del danno a chi continua a diffondere notizie diffamatorie. State giocando sul futuro della Sicilia. Le vostre polemiche elettorali non ci interessano. Se ci foste stati voi al governo la Sicilia sarebbe fallita”.

Toni forti anche dall’assessore all’economia Alessandro Baccei tanto da costringere il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone a richiamarlo all’uso di un linguaggio più rispettoso del parlamento.

Poco prima dell’aula era stato bocciato in Commissione ambiente l’emendamento per la sanatoria nella fascia dei 150 metri dal mare che era stato proposto da Girolamo Fazio. una bocciatura arrivata sul filo di lana e che comunque non è definitiva.

“È  un voto viziato da preconcetti ideologici quello che ha bocciato l’emendamento che avrebbe consentito la revisione della norma che regola le costruzioni a 150 metri dalla battigia – ha commentato il proponente Girolamo Fazio -. Posso comprendere la semplificazione giornalistica di chiamare ‘sanatoria’ il tentativo di dare organicità giuridica ad una materia complessa, non posso però giustificare che non ci si assuma la responsabilità di mettere ordine all’intreccio tra leggi urbanistiche e vincoli paesaggistici che di fatto ha reso abusivi cittadini siciliani anche contro la loro volontà”.

L’emendamento partiva dall’assunto che la classe politica del passato ed il sistema amministrativo nel loro complesso non hanno saputo dare ai cittadini «indicazioni certe ed in tempi rapidi cui conformare la propria condotta» per costruire e realizzare gli immobili.

“Di positivo, nei lavori della Commissione di stamani, al netto degli equilibrismi politici di alcuni, – continua Fazio – leggo che nel merito nessuno ha confutato le ragioni giuridiche poste a fondamento della proposta normativa e dell’emendamento, per altro sostenute nella relazione introduttiva che ritengo rimane un documento utile per comprendere la condizione di alcuni “abusivi”. Non credo che questo voto negativo pregiudichi la bontà della mia iniziativa politica. Per quel che mi riguarda dovrebbe essere l’aula a prendere in esame una proposta del genere, eventualmente modificarla, rigettarla o approvarla”.

“Ho trovato immotivato – conclude Fazio – anche il parere negativo da parte del Governo, sostenuto dall’assessore Croce, che ha detto che una tale materia non poteva essere trattata con emendamento ma bisognava svilupparla dal punto di vista organico con una legge. L’assessore però forse ignora che prima di essere presentata come emendamento la revisione della norma che regola le costruzioni a 150 metri dalla battigia è un ddl a mia firma. Croce si è assunto la responsabilità di presentare un ddl sulla materia nell’arco di sei mesi, come se l’Ars e questo governo avessero davanti ancora altri cinque anni di legislatura. Mi sembra un impegno impossibile da mantenere”.

La Commissione ha approvato altri due emendamenti presentati da Fazio. Uno riguarda l’estensione della validità del titolo della concessione edilizia da 3 a 5 anni; l’altro, l’estensione di validità del parere della Soprintendenza.

L’Aula è stata rinviata a mercoledì 20 luglio, alle 16, mentre domani, alle 15, si terrà la conferenza dei capigruppo per stabilire le priorità da esaminare a Sala d”Ercole.