Non ci sarà nessuno scontro sulla Presidenza dell’Ars, primo scoglio vero della maggioranza siciliana dopo la scelta dei Sottosegretari del governo Meloni a Roma. Le tensioni registrate nei giorni legate a quella che è stata definitiva  l’incognita Miccichè vengono adesso spente dal diretto interessato.

Miccichè “Non sarò candidato”

“Continuo a percepire una costante preoccupazione circa la mia possibile rielezione a Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Così come tutti sanno, io sono una persona seria e 5 anni fa fui eletto su indicazione della maggioranza” ricorda il Commissario regionale di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè.

“Sono sicuro che anche questa volta sarà eletto il deputato indicato dalla nostra coalizione – aggiunge – vorrei quindi rassicurare il presidente della regione: non sono necessarie dimissioni perché io non sarò candidato alla Presidenza dell’Ars”.

Il riferimento nell’ultima frase è alla voce di minacciate dimissioni di Schifani in caso di insistenza e conseguente spaccatura proprio sulla Presidenza. Voce mai confermata dal Presidente della Regione

Tutto passa dalla Presidenza dell’Ars

Il primo scoglio per la maggioranza sarà, infatti, senza dubbio l’elezione del Presidente dell’Ars. Per garbo istituzionale e regole non scritte la presidenza del Parlamento spetta ad un esponente di Fratelli d’Italia e che provenga dalla Sicilia orientale.

Il partito di Giorgia Meloni, però, pur rivendicando la più alta poltrona di sala d’Ercole, non ha ancora espresso un nome univoco. I meloniani si presentano con una terna di possibilità.

Il profilo che più si avvicina a quello che detta il bon ton istituzionale è quello di Gaetano Galvagno eletto a Catania e gradito al presidente del Senato Ignazio la Russa. A Galvagno, però, viene contestata non solo la giovane età ma anche e soprattutto la scarsa esperienza Parlamentare che non ne farebbe la figura migliore per tenere le fila di un parlamento che ha bisogno di una figura autorevole.

L’alternativa

Allora l’alternativa è il ragusano Giorgio Assenza ma dentro Fratelli d’Italia si fa anche il nome del Palermitano Alessandro Aricò. Lui avrebbe l’esperienza ma ad ostacolarlo c’è l’essere eletto a Palermo come il presidente della regione.

Gianfranco Miccichè esce di scena

Con la dichiarazione di oggi, poi, Gianfranco Miccichè esce di scena e spegne le voci su una insistente ricerca di consenso fra i deputati e i partiti per puntare una presidenza bis.

La partita dei vice presidenti, deputati questori e segretari

Della partita fa parte anche la scelta dei Vice Presidenti, dei deputati Questori e dei segretari. I due vice presidenti spettano uno alla maggioranza e l’altro all’opposizione. per quello del centrodestra la scelta va di pari passo con quella del presidente. A sinistra la partita è unica ma non ci sono ancora nomi.

Il vice presidente dovrebbe spettare ai 5 stelle, il questore al Pd e il deputato segretario a Sicilia vera di Cateno De Luca ma questi ultimi due sono posti invertibili in base a trattative e accordi.

Giunta in sospeso

Per la giunta tutto resta in sospeso in attesa del 10 novembre e dell’elezione conseguente del Presidente dell’Ars. I nomi di Assenza e Aricò fatti per la presidenza, infatti, sono anche nel possibile elenco degli assessori così come per Miccichè spuntare la partita per l’Ars significherebbe anche dover rinunciare all’assessorato sanità fino ad ora rivendicato. Una partita a scacchi per la quale mancano ancora diversi pedoni

 

 

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