Stop alle nomine alla Regione negli ultimi mesi di legislatura. Lo ha deciso l’Ars che ieri ha approvato l’emendamento della discordia all’interno della maggioranza.

Gli effetti dell’emendamento

L’emendamento approvato ieri all’Ars blocca di fatto nomine di enti, aziende e società controllate o partecipate, nei 180 giorni che precedono la fine della legislatura e quindi le elezioni per il rinnovo della presidenza della Regione Siciliana.

Musumeci ‘impallinato’ secondo il segretario Pd Barbagallo

“Volano gli stracci e anche velate minacce di esponenti del governo Musumeci verso la presidenza e i funzionari dell’Ars. Con la votazione, oggi a sala d’Ercole, dell’emendamento che blocca le nomine di sottogoverno la maggioranza di centrodestra non esiste più” commenta il deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

“Uno spettacolo indecente – aggiunge – all’Ars con la strenua difesa di potere e poltrone da parte di un governo che non ha più il sostegno dei numeri ma pensava di alimentare la propria campagna elettorale con la nomina di dirigenti e posti di sottogoverno. Oggi abbiamo stoppato il tentativo di lottizzazione della sanità da parte di Musumeci e sancito la fine di questa stagione del Centrodestra in Sicilia. Da oggi inizia una fase politica nuova che – conclude – il PD porterà avanti con tenacia e determinazione per consegnare ai siciliani una proposta politica diversa basata su responsabilità, correttezza e autorevolezza ”.

Harakiri per il Centrodestra

“La norma che blocca le nomine nei 180 giorni prima delle elezioni, anche se può essere parzialmente condivisibile, è un pericoloso harakiri per il centrodestra siciliano” secondo il leghista Vincenzo Figuccia.

“Ormai stiamo dando l’impressione di una completa balcanizzazione della nostra area politica: non è certo un buon viatico per trovare condivisione nelle scelte delle candidature per le amministrative e le regionali. Occorre subito un vertice delle forze di centrodestra per ripartire o per dividersi, ed anche per fare chiarezza nei confronti degli elettori. I siciliani aspettano buone proposte per amministrare Palermo, Messina e la Regione. Cincischiare ulteriormente non serve”.

Ma Musumeci sposa il blocca nomine

“Se fossi stato in aula, così come ha fatto il mio movimento DiventeràBellissima avrei votato allo stesso modo. E’ giusto che sia così. Non comporta alcun disagio. E’ giusto che le nomine di questo governo vadano congelate fino alla scadenza elettorale” dice, però, il Presidente della Regione Nello Musumeci, margine della presentazione dell’Accademia del tonno rosso in Sicilia, spegnendo ogni interpretazione politica diversa.

“Sono stato e sono fermamente convinto – ha aggiunto – che la forza politica o la struttura di un governo non si costruiscono sul sottogoverno, ma sulla capacità di lavorare al servizio del territorio. Tutti hanno votato a favore della norma secondo un’idea perfettamente condivisa e sul piano politico la condivide sia il presidente della Regione che il governo tutto”.

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