Fondi e disponibilità lavorativa solo per 2000 formatori su 4600 iscritti all’albo. Nonostante gli emendamenti al ‘collegato alla finanziaria’ non c’è spazio per il ritorno al lavoro dei formatori siciliani. E ancora meno per gli sportellisti,m un bacino di circa un miglio di persone.

Una circostanza che è apparsa subito chiara ai manifestanti che all’indomani dell’approvazione di emendamenti che giudicano comunque molto importanti hanno deciso di proguire nella loro protesta.

“Speriamo sia chiaro a tutti – scrive Adriana Vitale, uno dei protagonisti dellos ciopero della fame dei giorni scorsi – che gli emendamenti non sono la soluzione finale, specie se rimangono parole vuote scritte senza applicazione”.

“L’emendamento interventi, in questa fase e con queste risorse – spiega – assorbirà, per stessa ammissione dell’assessore Roberto Lagalla, circa 2000 lavoratori a fronte di circa 4600, mentre per i circa 1000 lavoratori dei servizi (sportellisti), se le norme a loro dedicate rimarranno solo quadri da appendere, non avranno alcuna collocazione lavorativa, timore fondato dati i precedenti”.

“Per stessa dichiarazione dell’assessore – prosegue – si stanno mettendo in campo altre misure di salvaguardia: prepensionamenti, fondo di garanzia e riconversione per la digitalizzazione, ma sono misure tutte da sviluppare. Al momento l’unico sbocco è rappresentato dalla collocazione di circa 2000 unità, tutto il resto è addivenire, ragione per la quale il presidio ricomincia da oggi (ieri ndr). I promotori del sit in: la USB, al quale sindacato di base si sono uniti i Lavoratori Liberi ex Sportelli Multifunzionali fin dal primo giorno e successivamente gli irriducibili della formazione professionale, si appellano a tutti i lavoratori del comparto, invitandoli ad essere presenti per dare forza a questa ennesima protesta”.

Oggi, a sostegno della protesta, è stata lanciata anche una raccolta di fondi per sostenere le spese di chi si sposta da fuori provincia