Nuova aggressione di un agente di polizia penitenziaria nel carcere Maresciallo Di Bona, ex Ucciardone, a Palermo. Lo rende noto il vice segretario regionale Cnpp Maurizio Mezzatesta.

“L’aggressione – racconta il sindacalista – è avvenuta alla nona sezione, dove due detenuti hanno sottratto le chiavi all’agente e si sono diretti presso l’ufficio dell’Agente impossessandosi di alcuni oggetti tra di cui un estintore.

Il peggio è stato evitato grazie all’intervento tempestivo dello stesso agente, in quel momento da solo, che è riuscito a riprendere il controllo della situazione richiudendo i detenuti nella cella”. Alcuni giorni fa, nella stessa sezione ad un poliziotto penitenziario era stato privato delle chiavi e sequestrato.

“Il Cnpp non sta a guardare, ha già inviato nota di protesta agli organi superiori dell’amministrazione penitenziaria regionale, nonché alle autorità locali in merito al dilagante fenomeno delle aggressioni al personale di polizia in servizio negli istituti – continua Mezzatesta – che oltre ad essere poliziotti dello stato sono anche cittadini e vanno in ogni modo tutelati principalmente dalle Istituzioni”.

Una aggressione nel carcere minorile il 10 gennaio scorso

Appena un mese fa si era registrata una violenta aggressione da parte di un giovane detenuto all’Istituto minorile Malaspina di Palermo contro due agenti penitenziari e una violenta protesta all’interno del carcere di Augusta. Gli episodi erano stati denunciati del Sappe e dal S.PP, sindacati della polizia penitenziaria, che denunciano la situazione in cui versano gli istituti carcerari anche per minori.

L’allarme delle sigle sindacali

“Avevamo da tempo messo in guardia su cosa accade negli istituti – dice il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo – nei quali non ci sono soltanto minorenni ma anche troppi giovani maggiorenni che assumono comportamenti violenti da capi. Le rivolte avvenute nell’ultimo scorcio dello scorso anno, gli incendi appiccati alle celle, le continue aggressioni al personale sono state tutte avvisaglie di un’emergenza esplosiva in tutti gli istituti destinata, se non si interviene con fermezza, ancora a produrre eventi gravi anche effetto di emulazione di quanto fanno i detenuti “adulti”.

 

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