“Gravissime e plurime aggressioni all’interno della casa circondariale di Siracusa“.  A  dichiararlo è il presidente del Consipe, un sindacato di Polizia penitenziaria, Mimmo Nicotra, che ricostruisce il pestaggio ai danni di un detenuto per mano del suo compagno di cella, ritenuto da Nicotra una persona con seri problemi psichiatrici.

Infermiera aggredita

“In prima battuta – spiega Nicotra – il detenuto nel rientrare in autonomia nella propria cella, seguendo probabilmente un percorso condiviso con la polizia penitenziaria per via della sua classificazione penitenziaria, ha aggredito e sequestrato un’infermiera cercando di portarla all’interno del vicino ascensore. Solo la prontezza di riflessi dell’infermiera che con un piede ha bloccato la fotocellula ha permesso l’arrivo della polizia penitenziaria”

Feriti due agenti

Secondo la ricostruzione del sindacalista, “per contenere il detenuto, ormai fuori controllo, si è reso necessario l’intervento di due ispettori e più agenti che per arginare le intemperanze hanno subito danni fisici che il locale ospedale ha reputato guaribili in circa 10 giorni cadauno”.

Troppa libertà di movimento per detenuti

“È necessario – conclude Nicotra – rivedere l’attuale assetto delle carceri perché non è possibile che in Istituti come Siracusa i detenuti hanno un così ampio argine di libertà di movimento”.

L’allarme del Spp

Nelle ore scorse, sull’aggressione a Siracusa, insieme a quella nel carcere di Trapani dove un detenuto ha gettato del liquido bollente ai danni di un agente, è intervenuto Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp.

“Se oltre alla presenza di appartenenti a clan mafiosi – dice Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp – si aggiunge quella, che denunciamo da tempo, di detenuti con problemi psichici, come è accaduto a Trapani, la situazione diventa per il personale penitenziario ancor più ingestibile. Anche se nei cinque penitenziari siciliani il numero complessivo di detenuti (5.896) è inferiore di 550 unità rispetto al numero massimo di detenuti definito dalla capienza regolamentare (6.446) nei singoli istituti penitenziari si vivono problemi complicati.

Sovraffollamento ad Augusta

Secondo le informazioni fornite dal Spp, due strutture siciliane su cinque ospitano un numero di detenuti superiore rispetto alle proprie capacità e la situazione peggiore si registra presso l’istituto penitenziario di Augusta, con oltre 120 detenuti in più presenti rispetto al limite massimo consentito (484, rispetto ad una capienza regolamentare di 357).

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