Con una nota inviata alle associazioni degli avvocati amministrativisti il presidente Ermanno de Francisco ha comunicato ufficialmente il cambio di sede del Cga, il Consiglio di Giustizia Amministrativa. A partire dal 7 febbraio il Cga terrà udienza nei locali della bellissima Villa Belmonte.
“Si tratta di una sede prestigiosa – ha dichiarato il presidente De Francisco – per il Cga, l’organo di giustizia amministrativa che in Sicilia rappresenta l’ultimo grado di giudizio proprio della giustizia amministrativa”.
Villa Belmonte, una location di culto
Il complesso immobiliare, nella zona dell’Acquasanta, è stato dichiarato monumento nazionale con decreto del ministro della Pubblica istruzione del 17 aprile 1949. Alla Villa si accede dall’ingresso, con cancello e colonne ornate, sulla via Cardinale Rampolla, a pochi passi da Villa Igiea.
La Villa, che rappresenta una tra le più pregevoli opere di architettura neoclassica di Palermo, è stata edificata ai margini della borgata dell’Acquasanta per volere di Giuseppe Ventimiglia (Principe di Belmonte), a partire dal 1800 da Venanzio Marvuglia già architetto del re per il quale ha progettato la residenza borbonica della Favorita. Partecipano poi alla realizzazione del complesso della villa e delle costruzioni annesse al parco numerosi altri valenti artisti, tra cui lo scultore Francesco Quattrocchi, il pittore Giuseppe Velasco e gli stuccatori Tommaso Firriolo e Giovanni Pezzano.
La struttura
Si tratta di struttura compatta, interrotta nelle facciate principali da due imponenti portici di tipo classicheggiante ornati da sobrie decorazioni. Sul prospetto settentrionale, ai fini del XIX secolo, è stata aggiunta una veranda in ferro e vetro con tetto a padiglione, che copre la terrazza posta sull’aggetto del portico. Il parco, articolato altimetricamente, in origine giungeva fino al mare e si inerpica gradualmente fino ad un forte risalto sul fianco meridionale di Monte Pellegrino.
Nella parte più bassa, i Florio alla fine del XIX secolo pensano di impiantare un sanatorio presto trasformato ed ampliato (anno 1903) nell’attuale albergo Villa Igiea, il cui progetto è opera di Ernesto Basile.
Peraltro, anche Villa Belmonte dopo un periodo di abbandono nel 1844 è trasformata in albergo con la denominazione di Belmonte Hôtel, frequentato soprattutto da turisti inglesi, che ne apprezzano il panorama e il giardino. Nella parte alta del Parco, si trova il “tempietto di Vesta”, di pianta circolare, “poggiante su di un crepidoma con dieci gradini, con dodici colonne corinzie intorno ad una cella in muratura a finto “opus reticulatum”, trabeazione con fregio a bucrani ed encarpi e cupoletta ribassata; l’edificio è decorato all’interno con affreschi neopompeiani” realizzati da Francesco La Farina ed aveva funzione di coffee house.
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