E’ allarme sulla sopravvivenza delle emittenti siciliane a seguito del varo del nuovo digitale terrestre.

Il nuovo digitale terrestre

Secondo quanto previsto dal ministero per gli Sviluppo economico gli operatori televisivi saranno costretti ad abbandonare per gradi le frequenze sulla banda 700 MHz, già assegnate alle compagnie telefoniche per il 5G, e dovranno occupare nuovi multiplex (in un numero limitato rispetto a prima).

Allarme di Democrazia liberale

Democrazia liberale ritiene che è in gioco la libertà di informazione, considerato che diverse emittenti non rientreranno nella nuova organizzazione.

“Le emittenti locali siciliane, escluse dal Dvbt-2 hanno lanciato – ha detto Pippo Rao, coordinatore regionale di Democrazia liberale – un grido di allarme e programmato per mercoledì prossimo dinanzi al MISE una manifestazione per sottolineare il pericolo che la riorganizzazione delle frequenze televisive finisca per portare indirettamente alla soppressione dell’informazione televisiva locale indipendente”

Garantire pluralismo

“Democrazia Liberale, convinta dell’importanza – prosegue Rao – del pluralismo dei mezzi d’informazione e della necessità di assicurarne la libertà e l’indipendenza anche a livello locale, auspica che il MISE ascolti le ragioni delle emittenti siciliane e ne garantisca la sopravvivenza, scongiurando una riorganizzazione delle frequenze che favorisce la concentrazione oligopolistica e incide negativamente sul diritto costituzionale dei cittadini all’informazione libera e indipendente”.

Ogni azione che mette in pericolo questi valori fondamentali diminuisce gli spazi di conoscenza e di partecipazione consapevole dei cittadini ai processi decisionali della nostra democrazia. Se non si può liberamente conoscere, non si può neppure liberamente deliberare, secondo la regola einaudiana che dovrebbe contraddistinguere ogni autentica società liberale” conclude Pippo Rao, coordinatore regionale di Democrazia liberale.