Sono stati nominati i nuovi direttori del Parco Archeologico di Tindari e del Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala. Quest’ultimo sarà diretto da Anna Maria Parrinello.

A Marsala una direttrice d’esperienza

La nuova direttrice vanta una grande esperienza quale dirigente del Parco Lilibeo, presso cui lavora da diversi anni. In passato aveva diretto il Museo di Baglio Anselmi e prima ancora aveva lavorato al Parco Archeologico di Segesta. Il nuovo direttore del Parco Archeologico di Tindari è Domenico Targia, che sino ad oggi ha diretto il Museo regionale di Palazzo D’Aumale a Terrasini.

Le nomine dopo la pensione dei direttori

Le nuove nomine alla direzione del Parco Archeologico di Tindari e al Parco Lilibeo-Marsala si sono rese necessarie perché i direttori Salvatore Gueli ed Enrico Caruso sono recentemente andati in pensione. Confermata, infine, l’archeologa Rossella Giglio quale direttrice del Parco Archeologico di Segesta.

La nomine di Samonà

Le nomine, che, in virtù della legge regionale n. 20/2000 competono all’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, definiscono un iter di trasparenza nella selezione dei soggetti interessati, avviato alla fine dello scorso mese di dicembre con la pubblicazione del relativo avviso di manifestazione di interesse. “Con la nomina dei due nuovi direttori – dice l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – ho voluto tempestivamente colmare il vuoto che si era determinato con il pensionamento dei precedenti direttori, mentre l’incarico di direttore del Parco di Segesta era scaduto ed è stato rinnovato. Ho improntato la mia scelta, privilegiando la capacità gestionale mostrata nel corso degli incarichi svolti e cercando di individuare nei nuovi vertici versatilità e competenza manageriale. Serve uno scatto nuovo, una nuova visione; la direzione di un Parco, infatti – precisa l’assessore Samonà – non si configura come semplice attività amministrativa, ma, in virtù dell’ampiezza delle attività da compiere e delle funzioni di tutela, valorizzazione e promozione di un patrimonio culturale complesso e ampio, richiede competenza e fantasia; un mix che deve privilegiare dirigenti che abbiano già dato prova di possedere particolari capacità organizzative”.