Un nuovo bando entro la fine dell’anno per la cessione dello stabilimento ex Blutec di Termini Imerese e il rinnovo dell’accordo di programma per le aree di crisi complessa e la reindustrializzazione dell’area, scaduto nel 2018, e che sarà firmato a giorni dal Mise e dalla Regione siciliana che hanno confermato le quote di co-finanziamento: in totale 240 milioni di euro. E’ quanto emerge dal vertice che si è svolto nel pomeriggio al Mise, alla presenza di Invitalia, dei rappresentanti delle Regioni coinvolte e di Fim Fiom e Uilm.

Mise e Regione confermano rilancio area industriale

Mise e Regione stanziano rispettivamente 150 e 90 milioni di euro, l’accordo di programma sarà allargato anche alle piccole e medie imprese che intendono investire nell’area industriale di Termini Imerese.

Il nuovo bando per la vendita dello stabilimento, spiega il segretario della Fiom siciliana Roberto Mastrosimone, sarà definito dai commissari della ex Blutec a conclusione di una serie di incontri che saranno organizzati per stabilire le esigenze di eventuali investitori, il ricollocamento dei lavoratori diretti e dell’indotto ex Blutec e le necessità di sviluppo del territorio. I sindacati hanno chiesto il coinvolgimento “di tutti i protagonisti: Mise, Invitalia, Regione, comune di Termini Imerese e Confindustria”.

Vertenza ex lavoratori

Altra questione suggerita dai sindacati riguarda il bacino di lavoratori: in questo caso la richiesta è di dare la possibilità anche ai lavoratori delle aree di crisi complessa, come Termini Imerese, di potere andare in pensione a 62 anni e di potervi accedere anche come lavoro usurante. “Su questo tema il Mise ha garantito che approfondirà la questione – dice Mastrosimone – Con questo intervento assieme a iniziative che potrebbero entrare nel nuovo accordo di programma il bacino di lavoratori si potrebbe dimezzare, in modo da rendere più agevole il percorso anche per le aziende che vorranno investire”.

10 anni di tentativi a vuoto

“Dopo dieci anni di tentativi che non hanno prodotto risultati – aggiunge la Fiom – c’è la possibilità concreta di trovare le giuste soluzioni per Termini Imerese: c’è l’accordo di programma, ci sono Zes, c’è l’area di crisi complessa. Sediamoci tutti insieme e facciamo in modo che i fondi e il nuovo bando siano attrattivi per le imprese, diano finalmente un futuro vero ai lavoratori, facciano da volano allo sviluppo del territorio e soddisfino i governi coinvolti a ogni livello e Invitalia”.

La cessione degli impianti, al momento in regime commissariale

Fim Fiom e Uilm hanno inoltre sollecitato la firma del decreto dopo l’accordo sulla cassa integrazione prevista fino al 6 novembre del 2022.

“Oggi i commissari hanno fornito un quadro generale dello stato in cui versa la procedura di amministrazione straordinaria: per lo stabilimento di Atessa si è in procinto di perfezionare la cessione alla MA del gruppo Magnetto, prevista per dicembre; per il ramo engineering si registra l’interessamento di due soggetti che speriamo possa tradursi in una proposta che salvaguardi il livello occupazionale entro il 5 dicembre; sussiste un preliminare interesse di alcuni soggetti anche per i rami lighting e chemical; per Termini Imerese i tempi di presentazione del bando e del disciplinare saranno invece più lunghi”. Lo riferisce Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, dopo l’incontro convocato dal Ministero dello Sviluppo economico.

Uilm, priorità è tutela occupazionale

“In tutti i bandi di cessione viene comunque richiesto l’obbligo di salvaguardia occupazionale per un periodo minimo di due anni.
– spiega – Per quanto concerne gli ammortizzatori sociali, la casa integrazione è stata già richiesta fino al 5 novembre 2022, allorquando sarà eventualmente possibile chiedere una ulteriore proroga di 12 mesi”.

“È apprezzabile – commenta Ficco – la priorità che i commissari stanno dando alla tutela occupazione, ma purtroppo ad oggi abbiamo la quasi certezza di una soluzione per poco più di 200 lavoratori su circa 1.100. Speriamo però che il tempo concesso della normativa della amministrazione straordinaria venga impiegato per trovare una soluzione per tutti. Peraltro i numeri dei lavoratori coinvolti potrebbero ridursi se il Governo finalmente sbloccasse la possibilità di andare in pensione anticipata per coloro che hanno svolto lavori usuranti, possibilità oggi in astratto prevista ma in concreto negata da incomprensibili complicazioni burocratiche”.

“La ridefinizione dell’accordo di Programma annunciata dalla Regione Sicilia – conclude Ficco – potrebbe costituire un’opportunità se aprisse alla possibilità anche di una pluralità di investitori di medie e piccole dimensioni, senza naturalmente distogliere nessuna risorsa dall’obiettivo del rilancio dell’aerea industriale di Termini Imerese”.

Il programma delle cessione dei vari rami

Definitivamente chiusa la vertenza ex Ingegneria Italia, nell’ambito del perimetro Blutec che riguarda anche Termini Imerese, con assorbimento di tutti i 200 lavoratori dello stabilimento di Atessa (Chieti) che produce angolari, traverse dei telai e longheroni per i furgoni Ducato della Sevel. Lo rendono noto con una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale.

Il Mise ha infatti approvato il programma di cessione dei diversi rami di Blutec Engineering, Lighting e Chemical e nelle prossime settimane si procederà alla pubblicazione dei bandi per la vendita.

“Per quanto riguarda il ramo Metallic di Ingegneria Italia, riguardanti gli stabilimenti di Atessa e Tito Scalo (Potenza), entro metà dicembre si definirà il passaggio definitivo al gruppo MA – Magnetto, che già aveva un contratto d’ affitto, con la garanzia della continuità occupazionale per tutti i lavoratori – dice Andrea De Lutis, segretario della Fiom di Chieti – Per Atessa e Tito Scalo è stata trovata una soluzione che riteniamo positiva come quella di Magnetto. Nello specifico i commissari ci hanno informati che l’ iter procedurale, gara e successiva aggiudicazione per la vendita, è terminata con successo. La scorsa settimana è arrivata l’autorizzazione per la cessione. Sono in corso interlocuzioni con MA per la limatura degli ultimi dettagli e per cercare di chiudere la definitiva cessione con atto notarile. Come Fiom Chieti – aggiunge De Lutis – siamo soddisfatti del lavoro fatto, ci auguriamo che anche le altre lavoratrici e altri Lavoratori coinvolti in questa vertenza in altri territori, possano trovare il prima possibile una soluzione positiva”.

Fim, “Piano di cessione salvaguardi occupazione”

“Il piano di cessione Blutec deve salvaguardare occupazione e prospettive di tutti i rami compreso il sito di Termini Imerese”. Lo affermano Ferdinando Uliano segretario Nazionale FIM CISL e Antonio Nobile segretario generale Fim CISL Palermo Trapani dopo il tavolo svolto al MISE.

Dopo l’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del programma di cessione dei vari rami d’azienda, si sta procedendo alla vendita degli stessi con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione e il patrimonio industriale. Questo obiettivo si sta concretizzando per il ramo Metal di Atessa ceduto a Magnetto con la garanzia occupazionale per tutti i lavoratori, mentre è tutto da concretizzare per i rami di Lighting, Chemical, Engineering e quindi il sito termitano, per i quali la prossima settimana verranno presentati i bandi, a cui seguirà l’aggiudicazione e la conseguente cessione.

“I commissari hanno evidenziato la presenza di imprenditori che hanno già manifestato l’interessamento alla rilevazione delle attività e alla conseguente occupazione. Al riguardo abbiamo ribadito il massimo coinvolgimento delle rappresentanze sindacali territoriali e soprattutto la garanzia totale sugli aspetti occupazionali e industriali nella selezione degli imprenditori interessati all’acquisizione dei Rami aziendali. Per Termini Imerese invece – continuano Uliano e Nobile – è ancora in fase di preparazione il bando data la complessità sul piano occupazionale e industriale. I commissari si sono riservati un tempo maggior per definire meglio nei dettagli il piano che in un arco temporale di 24 mesi dovrebbe individuare delle soluzioni positive. Fondamentale sarà anche la ridefinizione dell’accordo di programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Sicilia, scaduto nel 2018, che dovrebbe prospettare l’assegnazione di risorse finanziarie aggiuntive oltre a quelle già previste dal vecchio accordo di programma scaduto. Abbiamo ribadito la necessità di essere coinvolti nella fase di preparazione del bando per Termini Imerese data la complessità del piano di salvataggio, perché quella sarà determinante per prefigurare più soluzioni industriali che complessivamente diano risposte positive ad oltre 595 lavoratori diretti e a tutto l’indotto”.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha condiviso, fanno sapere dalla Fim, “questa nostra richiesta e ha definito che nelle prossime settimane verrà convocato un tavolo specifico tecnico con i commissari, le parti istituzionali e le organizzazioni sindacali per condividere l’impianto di massima con cui predisporre il bando per Termini Imerese. Abbiamo inoltre chiesto al Ministero dello Sviluppo economico e ai commissari di sollecitare il Ministero del Lavoro affinché decreti quanto prima la cassa integrazione già autorizzata ed evitare così situazioni di disagio per i lavoratori. La situazione di Termini Imerese rimane la più complicata è questo impone di sfruttare al meglio il tempo a disposizione attraverso un confronto serio e serrato tra le parti alla ricerca di soluzioni per tutti i lavoratori”.

Il Polo Meccatronica

Ieri intanto la presentazione del Polo Meccatronica Valley, sempre a Termini Imerese. Sono 50 le aziende che hanno deciso di investire a Termini Imerese, tra cui società con sedi in Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio e Campania ma anche multinazionali estere che intendono sviluppare in Sicilia le proprie produzioni. Previsti investimenti per 90 milioni e 250 nuovi posti di lavoro.

Oltre 4mila metri quadrati di superficie di cui 3.260 coperta distribuiti in tre corpi, 12 laboratori, spazi di coworking, uffici amministrativi e di rappresentanza. Sette le direttrici tematiche: Industria 4.0, Start up incubatore/acceleratore, efficientamento energetico, Sos Covid, Smart cities, Laboratorio comune, Formazione.

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