Individuare nel Prg un’area da destinare alla creazione di un nuovo canile municipale e di un cimitero per gli animali di affezione e trovare le risorse pubbliche o private per realizzarli. Le due strutture potrebbero sorgere nei pressi di Bellolampo, o in un terreno comunale o inter-comunale o confiscato alla criminalità organizzata, dotato dei necessari requisiti.

La proposta della consigliera comunale Federica Aluzzo (Mov 139), a seguito di un confronto con il capogruppo Mov139 Aurelio Scavone, la Quarta Commissione consiliare e con il consigliere Occhipinti, è inserita in una mozione presentata a Sala delle Lapidi, nella quale, una volta individuata l’area nel Prg, si chiede di valutare la possibilità di accedere anche a fondi privati nel rispetto della normativa vigente.

Nell’elenco del Piano Triennale delle opere pubbliche, peraltro, è già previsto – con studio di fattibilità presentato – un canile a Bellolampo e in via Messina Montagne, ma non sono state mai trovate le risorse per realizzarli.
“La situazione attuale del canile municipale – afferma la consigliera Aluzzo – è una condizione di emergenza, su cui si deve intervenire rapidamente per il bene stesso dei cani che lì al momento trovano rifugio e nel rispetto di una progettualità già esistente che permetta di rendere Palermo una città attenta agli animali e ai cittadini, che spesso si trovano ad affrontare con difficoltà il fenomeno del randagismo”.

“Da anni esiste il progetto di restauro dell’attuale canile di via Tiro a Segno – aggiunge – che permetterebbe di trasformarlo da rifugio a presidio veterinario, ma per realizzarlo e non perdere i fondi è necessario svuotare la struttura. Occorre sostenere l’azione dell’amministrazione comunale e del Sindaco, che in una riunione con diverse autorità, tra cui il Prefetto, ha ipotizzato un piano di prevenzione del randagismo, considerando i rifugi locali privati alla stregua di rifugi di prima accoglienza, utili quindi per affrontare l’emergenza e liberare l’attuale canile, in attesa di soluzioni definitive che prevedano l’individuazione di un’area per creare un nuovo rifugio”.

“Del resto – conclude la Aluzzo – se ci fosse già un nuovo canile, molti dei problemi sarebbero risolti, motivo per cui penso sia importante procedere in questa direzione, per passare da una continua fase di emergenza alla realizzazione di un progetto già previsto da anni”.

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