Un professore di Biologia del Policlinico di Palermo ha denunciato il furto di due computer avvenuto negli uffici del dipartimento. Le indagini sono condotte dai carabinieri che stanno cercando di identificare gli autori. Non si conosce il contenuto dei computer. Non è chiaro se ci siano segni di effrazione nelle porte degli uffici. In questi ultimi mesi più volte la direzione dell’ospedale che è sede dell’università di Medicina ha denunciato episodi di furti all’interno degli uffici o di rapine tra i viali dell’ospedale.
Gli episodi precedenti
L’ultimo raid risale ad inizio luglio, quando alcuni malintenzionati hanno scassinato gli armadietti del personale nel reparto di Ginecologia e poi hanno tentato di scardinare la porta d’ingresso del centralino. Ma furti, aggressioni e danneggiamenti sono ormai all’ordine del giorno tra i viali del Policlinico di Palermo. Tanto da spingere il neo-commissario straordinario dell’azienda universitaria, Maurizio Montalbano, a presentare un esposto in procura.
Una decisione giunta dopo l’ultimo fine settimana all’insegna del far west, iniziato venerdì mattina al Pronto soccorso: gli agenti della sicurezza interna hanno notato un individuo che si era intrufolato tra gli utenti in attesa al triage e ha minacciato con un coltello i vigilantes che lo hanno invitato ad allontanarlo. Trascorse 24 ore, sabato notte sono stati presi di mira l’istituto di ginecologia e il centralino.
Nelle settimane precedenti, nell’istituto di Anatomia patologica sono stati rubati due computer, contenenti dati sensibili, e attrezzature didattico-sanitarie, e nel seminterrato del plesso di Urologia, presso l’ambulatorio di dialisi, nonostante la presenza di un portiere, è stato rubato un defibrillatore. Ancora, qualche giorno prima, due ladri si sono introdotti all’interno dell’unità di Medicina trasfusionale, scardinando la porta tra l’area produzione emocomponenti e l’area donatori, e hanno portato via la cassetta dei soldi dei distributori di caffè.
“Evidentemente si tratta di soggetti che conoscono bene i luoghi – sottolineava all’epoca dei fatti Montalbano – e sanno come muoversi. Gli episodi registrati negli ultimi mesi pongono un problema di sicurezza pubblica. Ho dato incarico all’ufficio legale di preparare immediatamente un esposto da inviare alla procura della Repubblica, e stiamo predisponendo una serie di provvedimenti interni e modifiche al sistema di vigilanza. Voglio al contempo sottolineare alla coscienza sociale di tutti che l’ospedale è patrimonio della comunità, dunque piuttosto che da depredare è da salvaguardare”.
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