“Con grande entusiasmo e con la consapevolezza di dovere affrontare una sfida importante in cui metterò, in primo luogo, molta passione. Che poi, tutto sommato, è la cosa più importante”. Massimo Mariani, in un colloquio con l’ANSA, risponde così alla domanda sullo stato d’animo con cui si prepara ad affrontare, dopo i quattro anni e mezzo trascorsi a Reggio Calabria, l’incarico di Prefetto di Palermo, in cui si insedierà lunedì.
Il nuovo prefetto di Palermo
Mariani, 62 anni, originario di Taranto, ci tiene anche a sottolineare “l’onore” che gli è stato concesso dal Governo, “che ha inteso affidarmi – afferma – questo importante incarico. Desidero, dunque, ringraziare il governo ed il ministro Piantedosi per avere riposto la loro fiducia nella mia persona. Vado a Palermo, oltre che con grande entusiasmo, con la voglia di immergermi pienamente, come ho sempre fatto peraltro nei miei precedenti incarichi, nella realtà di quella terra. Farò di tutto per dare il mio contributo anche a quel territorio. Avverto pienamente il peso del dovere che incombe sulla mia persona e cercherò di essere degno della fiducia che mi è stata accordata. Spero di potercela fare. Anche nel mio nuovo incarico mi impegnerò al massimo, come ho sempre fatto da quando sono nell’amministrazione dell’Interno”.
“In Calabria quattro anni intensi”
Il nuovo prefetto di Palermo, a proposito del lungo periodo trascorso a Reggio Calabria, parla di “quattro anni e mezzo intensi. Dopo avere affrontato, con risultati significativi, l’emergenza pandemia, ci siamo concentrati sul problema dell’immigrazione. C’é da dire, in questo senso, che il sistema di soccorso che abbiamo predisposto ha consentito di salvare migliaia di migranti, grazie all’apporto eccezionale della Guardia di finanza e della Guardia costiera. Ha funzionato molto bene, inoltre, il sistema di accoglienza, grazie all’aiuto fornitoci dai Comuni, e in particolare da quello di Roccella, dove ci sono stati molteplici sbarchi, e grazie anche alle organizzazioni di volontariato. Tutte le componenti del sistema hanno funzionato molto bene. Ha dato i suoi frutti, in sostanza, la forma di accoglienza diffusa che abbiamo adottato e per l’attuazione della quale si è rivelata fondamentale la disponibilità e l’apporto delle Amministrazioni locali, con le quali sono riuscito ad instaurare un rapporto di proficua collaborazione. Basti pensare alla tensostruttura che abbiamo realizzato nell’area portuale di Roccella Ionica, che ha consentito di accogliere ed ospitare in condizioni dignitose migliaia di migranti, che hanno potuto ricevere assistenza e cure immediate ed efficienti prima del loro trasferimento nei centri di accoglienza. La tensostruttura ha funzionato così bene che abbiamo deciso, proprio per la sua utilità, di raddoppiarne la capienza”.
La lotta alla ‘ndrangheta
Mariani fa anche un riferimento alla lotta alla ‘ndrangheta. dicendo di avere colto negli ultimi tempi, in questo senso, “segnali positivi importanti. Abbiamo riscontrato, per esempio, l’attivismo da parte di un gruppo di imprenditori che hanno cominciato a dare il loro contributo per ribellarsi alla criminalità organizzata ed affrancare la Calabria d questa cappa che la soffoca da sempre. In questo senso é significativo che sia stata costituita un’associazione antiracket collegata alla storica figura, per quel che riguarda la lotta al crimine, di Tano Grasso. Stare insieme per essere più forti contro la criminalità è un fatto estremamente importante. Va anche ricordato che in questi anni, grazie all’impegno delle forze dell’ordine, i cui organici sono stati incrementati proprio in virtù dell’attenzione rivolta dallo Stato a queste problematiche, sono stati assicurati alla giustizia numerosi latitanti”.
E proprio a proposito di criminalità organizzata Mariani rivolge un “pensiero riconoscente” al procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri. Peraltro il caso ha voluto che il suo ultimo impegno come prefetto di Reggio sia stato quello di partecipare oggi a Portigliola al conferimento della cittadinanza onoraria proprio al magistrato originario di Gerace “La Calabria – afferma Mariani – deve essere orgogliosa di esprimere una personalità come quella del procuratore Gratteri. Un magistrato che fa onore alla Calabria ed ai calabresi”.
Proprio a proposito di Calabria e calabresi c’è da dire, tra l’altro, che il prefetto Mariani li conosce molto bene avendo svolto il proprio servizio nella regione per quasi 15 anni. Prima di essere nominato prefetto di Reggio, dopo avere svolto lo stesso incarico a Foggia, è stato, infatti, vicario a Crotone, Cosenza e Catanzaro. Chiedergli un saluto alla Calabria, dunque, nel momento in cui la lascia, é d’obbligo. “Quello che posso dire – dice Mariani – è che lascio questa regione con dispiacere. Ho dedicato alla Calabria tanti anni di lavoro, mettendoci tanta passione e tutte le mie energie. Il mio augurio è che questa regione riesca a trovare finalmente la strada per il suo futuro, affrancandosi, oltre che dalla criminalità organizzata, dalle difficili condizioni economiche che oggi la caratterizzano e trovando una strada per il suo sviluppo. É molto importante, però, che i calabresi credano nella loro emancipazione. E credo che ci siano tutti i presupposti e le condizioni perché la Calabria possa davvero cambiare”.
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