Nuova indagine che vede coinvolto l’ex senatore Nino Papania. Dopo quella coordinata dalla Dda e della squadra mobile, arriva un nuovo filone di indagine. I finanzieri del comando provinciale di Trapani hanno eseguito 14 misure cautelari personali emanate dai tribunali di marsala e di Trapani, su richiesta della procura europea – sede di Palermo – e della procura di Marsala, nei confronti di noti esponenti politici del trapanese che hanno rivestito e rivestono importanti incarichi a livello comunale, regionale e, in un caso, nazionale.
Eseguite perquisizioni
Contestualmente, sono in corso nelle provincie di Trapani e di Palermo anche molteplici perquisizioni domiciliari e locali tese a ricercare e acquisire ulteriori elementi probatori e riscontri d’indagine.
Le operazioni odierne s’inseriscono nel contesto di una complessa e articolata attività di indagine, svolta dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza trapanese sotto la direzione della procura europea e della procura di Marsala, che ha consentito di disvelare la commissione di plurimi delitti di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e autoriciclaggio.
L’ex assessore regionale coinvolto
Principale promotore e organizzatore degli illeciti perpetrati, secondo le indagini della Guardia di Finanza è Nino Papania ex senatore, e ex deputato dell’Ars e assessore della Regione Siciliana, coadiuvato stabilmente – tra gli altri – da un dirigente dell’Mpa (“Movimento per l’Autonomia”) nonché del Movimento Via (“Valori, Impegno, Azione”), da un esponente del movimento Via di Marsala, e da un ex consigliere del comune di Cinisi (Palermo), interessati a ricercare e acquisire crescenti consensi intorno al movimento politico Via,
allargandone la composizione e l’area di influenza sul territorio trapanese e regionale, anche in vista di successive tornate elettorali.
Al fine di conseguire illeciti arricchimenti e di perseguire l’ambizioso progetto politico, i principali indagati, avvalendosi strumentalmente degli enti Cesifop (Centro Siciliano per la formazione professionale), Ires (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali) e associazione Tai, hanno ottenuto indebitamente finanziamenti gravanti sul programma operativo fondo sociale europeo 2014/2020 per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale, taluni dei quali non tenuti,
come accertato nell’ambito delle indagini. Di detta somma, circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati per il sostenimento di spese voluttuarie personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico Via e a campagne elettorali, e ulteriori 2,5 milioni sarebbero stati a breve erogati. Le Fiamme Gialle, in esecuzione dei provvedimenti emanati dai giudice, hanno pertanto operato il sequestro, anche per equivalente, di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme malversate o riciclate, nonché il
sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati.
Indagati altri politici locali
Le indagini hanno altresì consentito di accertare come a sei esponenti politici locali – quattro dei quali attualmente consiglieri presso i Comuni di Marsala e Custonaci – e, soprattutto, a loro congiunti, pur privi dei requisiti e delle competenze richieste, siano state assegnate o promesse posizioni lavorative, nomine e promozioni presso i citati enti di formazione, in cambio del sostegno garantito al predetto movimento politico.
Tra i 24 soggetti nel complesso indagati risultano, a vario titolo, coinvolti nei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e riciclaggio anche altri sei esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche presso i Comuni di Marsala, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice.






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