“Il mio Natale sei tu”. È questo il senso dal quale ha preso le mosse la realizzazione di un video di auguri natalizi con protagonisti gli assistiti della Samot assieme ai loro familiari. Un progetto ideato, organizzato e realizzato dai giovani del gruppo del servizio civile della Samot guidati dall’assistente sociale Dominique Marchese. Il video sarà visibile sulle pagine social dell’ente dalla vigilia di Natale.
Marchese, “Esperienza molto coinvolgente e formativa”
“Un’esperienza molto coinvolgente e molto formativa per questi nostri giovani ma anche per noi stessi operatori – commenta Marchese – un’iniziativa interamente seguita dalle ragazze e dai ragazzi con il prezioso supporto delle equipe della Samot e accolta con gioia ed entusiasmo dagli assistiti e dai loro familiari”.
Porte aperte delle proprie case per ricevere e dare tenerezza, gioia, speranza: sono questi i sentimenti che emergono dalla visione di questo piccolo e breve video artigianale diventato un inno alla vita, un invito ad assaporarne istante per istante, dove “ciò che dai rimane tuo per sempre”.
Il racconto degli studenti e dei giovani del servizio civile
“Una botta di vita. – commenta senza tanti giri di parole Paola Romano, studentessa di psicologia – Abbiamo più ricevuto che dato. In contesti di malattia terminale si pensa che si sta in attesa della morte ma non è così. Non si spreca, al contrario, nessun istante”.
Tra il gruppo dei giovani del servizio civile c’è anche una futura infermiera, Marianna Canale, e un futuro medico, Giovanni Cutino: “So di avere adesso gli strumenti emotivi per affrontare contesti di malattia come questi. – esordisce Giovanni – Non è stato facile all’inizio, l’imbarazzo spesso ti frena, non sai come rapportarti con chi vive in prima persona una malattia e con chi gli sta accanto. Ma sono stati paradossalmente loro stessi ad insegnarci come fare, oltre al supporto professionale e umano delle equipe della Samot. Ora ho un bagaglio prezioso da portare con me tutta la vita”.
Questo del resto è l’intento non solo dell’iniziativa del video natalizio ma dell’intero percorso del servizio civile, il primo che si tiene presso la Samot. Nel mese di giugno il gruppo dei giovani selezionati ha fatto il suo ingresso nella sede di Palermo, “prima un periodo di formazione, poi di osservazione, adesso – spiega Marchese – si punta ad un coinvolgimento sempre più concreto nelle nostre attività. Il progetto del video è stato solo un primo passo”. Fanno parte del gruppo del servizio civile della Samot di Palermo Gabriele Calandra, che si occupa di design industriale, Christine Epiphania Razanadrakoto, studentessa in cooperazione internazionale, e Alice Caruso, che si occupa di artigianato.
Piccione, “Nostro approccio di cura guarda alla persona nella sua interezza”
“Questa prima esperienza di attivazione del servizio civile si sta rivelando molto positiva confermando le nostre aspettative. – conclude la responsabile regionale della Samot, Tania Piccione – È formativa per i giovani ma nello stesso tempo essi stessi diventano una risorsa nuova per noi, soprattutto in termini di relazione. Il nostro approccio di cura guarda alla persona nella sua interezza: andando oltre le competenze professionali puntiamo a costruire in primis una relazione. L’accoglienza ricevuta dai nostri assistiti e dai propri familiari a questa iniziativa ne è la dimostrazione. Questo ci riempie di gioia”.
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