Un mazzo di fiori ed un messaggio diretto “Per la ragazza, ti ho nel cuore!!! Mai più violenza”. Così l’omaggio alla giovane vittima della violenza del branco a Palermo fatto recapitare al centro Lia Pipitone che si trova nel capoluogo siciliano.

Il centro stesso diffonde la notizia attraverso un post sui social: “Con queste parole in un biglietto riceviamo un bellissimo bouquet di fiori dedicato alla vittima del recente stupro a Palermo. Omettiamo il nome del mittente per motivo di rispetto e privacy”

“Un gesto che non passa inosservato”

Il post prosegue: “Un gesto che non passa inosservato, che ci riempie il cuore e ci consola sul fatto che una cultura dell’amore e del rispetto è visibile! È sotto i nostri occhi. Questi fiori giunti al nostro Centro, che ha sede nel quartiere da cui provengono alcuni degli stupratori, assumono un significato importante! Da oltre 10 anni, su tutto il territorio di Palermo e provincia, accogliamo le vittime che ci contattano”.

Chi era Lia Pipitone

Lia Pipitone è stata uccisa in questo quartiere, 40 anni fa. Si legge nel post: “E il 23 settembre, nell’anniversario della morte, la ricorderemo dedicando questi fiori, simbolicamente, non solo alla giovane vittima palermitana ma anche alle bambine di Caivano e a tutte le donne, vittime di violenza, di mafia e di femminicidio”.

Violenza di gruppo, respinta istanza di scarcerazione ad indagato

Intanto, nella giornata odierna, il tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Christian Maronia, uno dei sette indagati per lo stupro di gruppo di una 19enne, violentata a Palermo lo scorso luglio. Il ventenne dunque resta in carcere.

Maronia è il quarto indagato al quale è stata rigettata la richiesta di revoca della misura cautelare. Nei giorni scorsi il Riesame si era pronunciato negativamente anche sulle istanze di Angelo Flores, Christian Barone e Gabriele Di Trapani, mentre si pronuncerà a settembre sulle posizioni di Elio Arnao e Samuele La Grassa. L’unico minorenne del gruppo, scarcerato dal gip, è tornato in cella dopo aver pubblicato post in cui si vantava della violenza commessa.

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