Voleva fare la parrucchiera Alessandra Ballarò, la ragazza che sabato pomeriggio per difendere il padre ha sparato contro i fratelli Bua: Leonardo è morto, Giuseppe è ricoverato in coma farmacologico al Trauma Center di Villa Sofia.
Alessandra stava stava finendo un corso di operatore di benessere. Capelli lunghi e scuri, jeans e maglione neri per un lutto recente, non avrebbe mai pensato di essere inquadrata dall’obiettivo di una telecamera.
Stava finendo un corso di tre anni per estetista, altri tre mesi e avrebbe preso il diploma e poi il padre le aveva promesso di aprirle una parruccheria.
Fino a sabato trascorreva gran parte delle sue giornate nell’appartamento di piazzetta Caruso con il padre affetto da una grave malattia e in attesa del trapianto del fegato.
Sei mesi fa ha perso la madre, appena quarantenne, la famiglia aveva anche presentato una denuncia per un presunto caso di malasanità ma il giudice ha archiviato.
Lei era molto legata alla madre e dopo la sua scomparsa pare non sia quasi più uscita da casa. Solo qualche passeggiata per la borgata, un gelato al bar a pochi passi dalla piazzetta e il corso di estetista per il sognato negozio.
Niente discoteche del sabato sera, né aperitivi né apericene, come tante altre coetanee che vivono nella sua stessa città ma in un mondo lontanissimo e parallelo, destinato a non incontrarsi mai.
Lei è rimasta all’Arenella e, dice, nella sua breve confessione notturna, ha ucciso per difendere se stessa e la sua famiglia. Ha premuto il grilletto quando ha visto i fratelli Bua scagliarsi ancora una volta contro il padre Salvatore, ex dipendente del Comune, come già era successo in passato.
Questa la difesa della giovane che ha atteso l’arrivo della polizia chiusa nella sua stanza. Quando ha visto gli agenti non ha cercato nemmeno di fingere ed ha detto: sono stata io. Un omicidio commesso in pochi istanti, ma covato chissà da quanto.
L’aspirante parrucchiera sapeva benissimo dove si trovava la pistola, è uscita e rientrata dalla scena del delitto in una manciata di secondi e quando è ricomparsa ha sparato senza un attimo di esitazione da distanza ravvicinata, non più di un metro e mezzo.
Poi è rientrata in casa e la sorella ha tentato un disperato massaggio cardiaco. La polizia l’ha trovata in casa e non ha nemmeno provato a discolparsi. Solo poche parole per confermare la sua responsabilità e cercare di spiegare quel gesto di estrema violenza.
Poi ha riempito in silenzio una borsa con dei vestiti ed ha salutato il padre con un abbraccio.
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