L’omicidio nel quartiere Arenella a Palermo è stato ripreso dalle telecamere installate dalla famiglia Ballarò per proteggersi e trovare prove contro i Bua.

Le due famiglie erano in lite da anni. La questione legata alla casa che i Bua avevano acquistato dai Ballarò. Una vendita finita pure in tribunale davanti al giudice Civile.

Per questo motivo Alessandra Ballarò, di vent’anni,  ieri dopo la rissa tra i capifamiglia è entrata in casa ha preso la pistola e ha esploso quattro colpi contro i fratelli Bua.

Due andati a segno. Uno al volto ha ucciso Leonardo Bua di 36 anni e l’altro ha raggiunto al fianco Giuseppe Bua di 40 anni finito all’ospedale Villa Sofia in coma farmacologico con gravi ferite. Giuseppe Bua è piantonato.

Gli agenti della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti sono riusciti a notare alcuni strani fori tra le piante. Erano delle fessure dove era installato un ottimo impianto di videosorveglianza.

Dopo la sparatoria tutte le telecamere e il computer erano stati smontati. Ma nel corso della perquisizione sono state ritrovate montate e  tutto è apparso  chiaro agli inquirenti.

La prova madre  si trova  nelle immagini che inchiodano Alessandra Ballarò. Si vedono i padri delle rispettive famiglie che litigano. Poi intervengono i figli. Alessandra entra in casa, prende la pistola, riesce e  spara. La pistola viene riportata in casa. Una delle sorelle di Alessandra esce in strada e cerca di fare il massaggio cardiaco a Leonardo Bua che  invece è morto. Il padre di Alessandra Ballarò resta lì a guardare. Nessuno lo tocca.

Dopo gli spari i rapporti tra le famiglie non sembrano tesi. In questura ieri sera è stato portato il fratello di Alessandra, Andrea Ballarò.

E’ stato sentito per ore per cercare di ritrovare l’arma da fuoco che ancora viene cercata dalla polizia. Andrea è indagato per favoreggiamento.

Al momento il complesso puzzle dell’omicidio di ieri pomeriggio per motivi di vicinato sembra essere composto. Non lo sono i rapporti tra le due famiglie che vivono uno a fianco all’altro.

Ieri nel corso dei sopralluoghi uno dei fratelli di Leonardo e Giuseppe Bua ha urlato. “Questi sono uomini morti”. L’uomo è stato identificato dagli agenti.