Due giorni fa dopo che è stato trasferito da Termini Imerese al carcere palermitano Lorusso di Pagliarelli, Pietro Morreale, accusato dell’omicidio di Roberta Siragusa, con una sigaretta ha cercato di dare fuoco ad un rotolo di carta igienica.
Il giovane è controllato 24 ore su 24 e gli agenti sono intervenuti subito. Qualcuno all’interno del carcere parla di un gesto dimostrativo. Nella cella non c’era nulla che poteva bruciare. Intanto emergono nuovi particolari dall’autopsia, esame che dovrà stabilire l’ora della morte e soprattutto come è morta la ragazza.
Roberta non sarebbe stata strangolata non ci sono segni. Ma la ragazza potrebbe essere morta per asfissia. Per questo il medico legale ha scritto che la vittima aveva la lingua protrusa.
Asfissia provocata dal fumo e dalle fiamme provocate dal fuoco. Secondo una ricostruzione emersa dai lavori dei periti la giovane sarebbe stata colpita, stordita e poi data alla fiamme, forse mentre era ancora viva.
Ci sarebbe una ferita al volto, forse provocata da un colpo o da una caduta. In queste ore mentre si stanno celebrando i funerali proseguono le indagini dei carabinieri coordinati dalla procura di Termini Imerese.
Quanto ha raccontato Morreale ai carabinieri e cioè che Roberta si sia uccisa dandosi fuoco viene smentito da tantissimi indizi raccolti dai Ris. Sarebbero state trovate tracce di sangue nella sua Fiat Punto.
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