E’ stata un’udienza carica di tensione e davvero difficile per tutti. I genitori di Roberta Siragusa hanno assistito agli ultimi minuti di vita della ragazza uccisa con violenza nei pressi del campo sportivo.
A fianco della famiglia gli avvocati Sergio Burgio e Giuseppe Canzone. L’udienza si è svolta davanti al gip Angelo Lo Piparo. In aula accanto al pm che ha coordinato le indagini Giacomo Barbara anche il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio.
Durante l’udienza è stato sentito il Ctu Alessio Asmundo che ha presentato i dati relativi all’autopsia. Il consulente tecnico d’ufficio ha spiegato che la morte di Roberta è “stata determinata da arresto cardio-circolatorio e respiratorio conseguente al gravissimo stato di shock causato dalle estese e gravissime ustioni del capo e soprattutto del tronco e degli arti superiori, fino alla carbonizzazione di ampi segmenti di superficie corporea,
La giovane è stata sottoposta ad azione violenta traumatica ha avuto gli indumenti imbrattati di liquido infiammabile in località Centro Sportivo di Caccamo in area adiacente allo stadio comunale di Caccamo ed ai quali indumenti sia stato, quindi, dato fuoco. Le modalità dell’accadimento della morte permettono di ritenere che la stessa si sia concretata in un tempo piuttosto breve, trascorsa una fase agonica di circa 2-5 minuti. I dati raccolti permettono di escludere l’ipotesi suicidaria o accidentale e che si sia trattato di abbruciamento omicidiario” .
Durante il contro esame del pubblico ministero, rappresentato in udienza da Giacomo Barbara e dal procuratore capo Ambrogio Cartosio, anche lui presente in aula, è stato depositato una frazione di video, di circa 10 minuti tratto da un sistema di video sorveglianza di un locale che si trova nei pressi del campo sportivo. La produzione si è resa necessaria per potere svolgere compiutamente il contro esame del perito.
Dal video si è visto chiaramente il corpo di una persona, Roberta Siragusa prendere a fuoco, la presenza di un soggetto che si trovava vicino al corpo che prendeva a fuoco, allontanarsi e salire a bordo di un auto (in uso a Pietro Morreale) e allontanarsi di qualche decina di metri posteggiandosi mentre il corpo di Roberta finiva di bruciare.
Sono state immagini forti, mostrate alla presenza dei genitori e del fratello di Roberta, sempre presenti in aula . Si è trattato di un video che ha spiazzato tutti i presenti e che dimostra in modo inconfutabile che Roberta è stata uccisa al campo sportivo , caricata in auto e gettata sul dirupo vicino il monte San Calogero. Ormai il gravissimo quadro indiziario a carico dell’indagato si è trasformato in un quadro probatorio gravissimo, che a nostro giudizio, non consente di potere formulare ipotesi investigative diverse.
Il video è entrato ormai a far parte del materiale probatorio ostensibile alle parti e l’udienza è stata rinviata al prossimo 09 giugno per consentire alle difese di parte civile e alla difesa dell’imputato di potere svolgere il contro esame del perito anche alla luce delle nuove prove emerse in udienza e necessarie al fine di delineare le cause della morte di Roberta.
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