Il tribunale di Palermo ha condannato a 8 anni e 4 mesi Giuseppe Consumare, accusato di tentato omicidio della moglie. La procura aveva chiesto 14 anni. All’imputato difeso dall’avvocato Giovanni Pecorella sono state concesse le attenuanti generiche. L’uomo era tornata a casa e aveva trovato la moglie che aveva deciso di separarsi.

La ricostruzione del tentato omicidio

Era tornata nella sua casa ad Altarello per prendere alcuni vestiti e oggetti personali. Pensava che il marito fosse al lavoro al panificio. Invece se lo ritrovò davanti. L’uomo prese un coltello e la colpì con violenza. I medici dell’ospedale Ingrassia hanno medicato le ferite con oltre 100 punti di sutura. La donna fu colpita a calci e pugni. Dopo due giorni di fuga e ricerche l’uomo decise di consegnarsi. Hai carabinieri ha detto che non voleva uccidere la moglie.

Rimesso in libertà un uomo accusato di tentato omicidio

Il gip del Tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha rimesso in libertà Giovanni Padua, il 32enne di Solarino, condannato, in primo grado, a 3 anni di reclisione per il tentato omicidio a colpi di pistola  nei confronti di Francesco Brunno, un intermediario finanziario di Floridia.

L’agguato

L’agguato avvenne nei mesi scorsi in contrada Monasteri, a Floridia, al confine con Siracusa: la vittima venne centrata alla gamba, rendendo necessario il suo ricovero in ospedale.

La decisione del gip

Il gip ha disposto una misura cautelare meno afflittiva: l’obbligo di dimora “presso il Comune di residenza con prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle 19 alle 7 del giorno successivo e con divieto di avvicinamento alla persona offesa, mantenendosi ad una distanza non inferiore ai 500 metri”.

Le motivazioni

Secondo la polizia, il movente sarebbe riconducibile ad un’accesa lite tra i due, in particolare il 32enne avrebbe accusato la vittima ritenendola responsabile di un “presunto” tentativo di furto perpetrato la sera prima all’interno del cantiere di suo padre. Padua, difeso dall’avvocato Junio Celesti, aveva ammesso le sue responsabilità, collaborando con gli agenti di polizia, che, grazie alle indicazioni dell’indagato, trovarono l’arma.

Nel motivare la sua decisione, il gip ha ritenuto importante “il contegno collaborativo manifestato dall’imputato per tutto il corso del procedimento”

Le indagini

Non è stato agevole per gli agenti di polizia risalire all’autore della gambizzazione. Nel corso dei sopralluoghi, furono rinvenute delle tracce di sangue nell’agenzia dove lavora il floridiano, inoltre vennero acquisite immagini estrapolate dai diversi sistemi di videosorveglianza presenti in prossimità del luogo dell’aggressione, grazie ai quali è stato possibile identificare l’indagato.

 

Scovata droga in casa

Gli agenti della Squadra mobile si recarono nell’abitazione del presunto aggressore non solo per arrestarlo ma anche per perquisire la casa, forti di un provvedimento firmato dal pm della Procura di Siracusa, certi che avrebbero trovato qualcosa di sospetto. Al termine degli accertamenti, la polizia rinvenne un rilevante quantitativo di stupefacente, ed in particolare 200 grami di hascisc e 422 grammi di marijuana.

 

 

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