Il giudice del Tribunale di Termini Imerese ha disposto la misura cautelare in carcere per Loredana Graziano, 36 anni, che lo scorso fine febbraio era stata condannata a 30 di carcere con l’accusa di avere avvelenato il marito pizzaiolo Sebastiano Rosella Musico di 40 anni a gennaio del 2019. La donna è stata portata nel carcere Pagliarelli dai carabinieri.

La donna condannata a 30 anni

Il processo si era svolto con il rito abbreviato. E la donna era finita ai domiciliari perché da poco aveva partorito la figlia tanto voluta. La donna è stata interdetta in perpetuo dai pubblici uffici e sospesa dall’esercizio della responsabilità genitoriale per tutta la durata della pena. Loredana Graziano è stata condannata al pagamento di una provvisionale esecutiva di 140 mila euro a favore dei familiari della vittima che si sono costituiti in giudizio assistiti dagli avvocati Salvatore Sansone e Salvatore Di Lisi. Il risarcimento sarà stabilito con un nuovo processo in sede civile.

Inizialmente si pensò ad un infarto

Inizialmente si era ipotizzato che il pizzaiolo fosse morto per un infarto.

Le indagini dei carabinieri e l’autopsia eseguita sul corpo dell’uomo accertarono che invece venne avvelenato con la somministrazione di cianuro e di un anticoagulante, il Coumadin.

Le indagini erano state riaperte dopo le dichiarazioni dell’ex amante e compagno della donna, che aveva riferito che sarebbe stata lei stessa a confessargli di aver avvelenato il marito.

A spingerla la voglia di cambiare vita e il desiderio di maternità come emergeva anche da numerose intercettazioni. Per i familiari della vittima 30 anni sono troppo pochi per il delitto commesso. Lo hanno dopo la richiesta del pm lo hanno ribadito oggi dopo il verdetto di primo grado. La donna va ai domiciliari perché ha una figlia di pochi mesi.

La famiglia della vittima pochi 30 anni

“Sono pochi 30 anni di carcere per la moglie accusata di avere avvelenato il marito”. Così avevano commentano i parenti della vittima assistiti dagli avvocati Salvatore Sansone e Salvatore Di Lisi dopo la condanna a 30 anni di reclusione della moglie.

La moglie del pizzaiolo Loredana Graziano, inizialmente è rimasta ai domiciliari perché nel frattempo è diventata madre da qualche mese.

La madre della vittima

“Graziano Loredana ha assassinato mio figlio – dice la madre della vittima Antonina Filicicchia – Nessuna pena applicata dal giudizio degli uomini potrà restituirmelo ma il mio cuore di madre sarebbe più in pace se la responsabile di una condotta così assurda e selvaggia scontasse una pena più consistente e adeguata alla sua gravissima responsabilità”.

Gli avvocati della famiglia della vittima

“Oggi per lo stesso reato non  sarebbe ammesso il rito premiale del giudizio abbreviato- dicono gli avvocati Salvatore Sansone e Salvatore Di Lisi che assisti tono i familiari.

Infatti con l’entrata in vigore della legge 20 aprile 2019 (legge n. 33/2019), il giudizio abbreviato non è più ammesso per i delitti puniti con l’ergastolo, come, ad esempio, il reato di omicidio aggravato o quello di sequestro di persona aggravato. Al tempo dei fatti per cui è processo, il 22.01.2019 era in vigore una norma che consentiva ancora il rito abbreviato per i reati puniti con la pena dell’ergastolo….. Ecco allora si giustifica la condanna oggi pronunziata.

La battaglia per la tutela delle ragioni della famiglia Rosella Musico non finisce oggi continuerà certamente in grado di appello. Riteniamo di far valere la richiesta, già formulata in primo grado, di nuove contestazioni suppletive di responsabilità dell’imputata per un congruo aggravamento di pena”.

Gli avvocati dei Loredana Graziano

“Dalla lettura degli atti processuali si evince che Loredana Graziano non aveva alcuna ragione di uccidere il marito”. Lo dichiarano gli avvocati Vincenzo Lo Re e Giuseppe Di Maio che difendono la donna condannata dal gup di Termini Imerese a 30 anni di reclusione.

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