Il presidente del Tribunale di Palermo Antonio Balsamo ha accolto la richiesta di proroga di settanta giorni per il deposito della sentenza con la quale è stato condannato all’ergastolo Pietro Morreale, accusato di avere ucciso la notte tra il 23 e il 24 gennaio del 2021 Roberta Siragusa nel parcheggio del campo sportivo a Caccamo. La sentenza doveva essere consegnata lo scorso 10 gennaio.

L’istanza è stata presentata dal presidente della seconda sezione della corte d’assise Vincenzo Terranova e il giudice a latere Mauro Terranova estensori della sentenza emessa il 12 ottobre dello scorso anno. “La richiesta può essere accolta – scrive il presidente Balsamo – tenuto conto della complessità e delicatezza delle questioni da trattare, nonché dalla consistenza del materiale probatorio da esaminare”.

Il processo

La prima udienza si è svolta il 1 marzo dello scorso. Alla prima udienza Pietro Morreale ha partecipato in videoconferenza. L’imputato era accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Si erano costituiti parti civili i genitori di Roberta, il fratello, la nonna di Roberta,  il Comune di Caccamo e tre associazioni che hanno come scopo quello di contrastare la violenza di genere.

Pietro Morreale, difeso dall’avvocato Gaetano Giunta, ha più volte reiterato la richiesta di giudizio abbreviato, sollevando una questione di illegittimità costituzione di cui all’art. 438 cpp, avuto riguardo al divieto di celebrazione del processo penale con le forme del rito abbreviato per i reati puniti con la pena dell’ergastolo.

Le parti civili sono difese dagli avvocati Simona La Verde, Sergio Burgio, Giovanni Castronovo e Giuseppe Canzone. Il pm che ha coordinato le indagini e sostenuto l’accusa Giacomo Barbara. Alla lettura del dispositivo erano presenti tutti i parenti di Roberta, il padre la madre il fratello, la nonna zia e cugini e tanti amici.

I risarcimenti alle parti civili

La corte ha dichiarato Pietro Morreale interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena. La corte ha condannato il giovane accusato di avere ucciso Roberta Siragusa al risarcimento del danno alla madre Iana Brancato per 225 mila al padre Filippo Siragusa, 229 mila e al fratello Dario, 209 mila euro e in favore della nonna Maria Barone a 117 mila euro. Pietro Morreale dovrà risarcire il Comune di Caccamo con una provvisionale esecutiva di 15 mila euro. Respinte le richieste di risarcimento da parte di alcune associazioni che si battono contro la violenza sulle donne.

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