L’imprenditore di Partinico Benedetto Nini Bacchi, 52 anni, re delle scommesse on line, arrestato nell’ultimo blitz antimafia che ha coinvolto 181 persone nei giorni scorsi tra Palermo e provincia ha risposto nel corso dell’interrogatorio di garanzia al gip di Palermo e si è difeso dalle accuse.

Accusato di minacce ed estorsione per un presunto pestaggio ai danni di due fratelli che non avrebbero restituito un debito di 400 mila euro ha ribadito al giudice che “era un recupero crediti assolutamente legale, tutto tracciato con bonifico. E non ho mai ordinato alcun pestaggio”. L’imprenditore una volta uscito dal carcere dopo le inchieste legate all’arresto nel 2018 per il controllo di agenzie di scommesse illegali con l’aiuto della mafia ha chiesto ai due fratelli la restituzione del prestito.

”Anzitutto si tratta di 230 mila euro e non 400 mila come era stato carpito dalle intercettazioni – sostiene l’avvocato Antonio Maltese che difende l’imprenditore insieme all’avvocato Raffaele Bonsignore -, il mio assistito ha chiarito punto per punto che quei soldi erano stati tracciati, dietro non c’è alcuna attività illecita”. Quella secondo Bacchi è il frutto di una consulenza che lui aveva assegnato per conto di una società di Roma e che poi non fu mai completata ma comunque pagata. “Non ho mai ordinato pestaggi, con i due fratelli eravamo in ottimi rapporti” ha detto Bacchi al gip.