La quinta sezione del Tribunale di Palermo presieduta da Donatella Puleo ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti dei fratelli Carmelo e Gaetano Cangemi che erano stati arresti a febbraio nell’operazione Dirty Cars.

Secondo le indagini dei carabinieri della compagnia di Misilmeri due fratelli, difesi dagli avvocati Gioacchino Arcuri e Riccardo Bellotta, sarebbero stati a capo di un’organizzazione che avrebbe truffato le assicurazioni per circa un milione di euro.

Il tribunale ha disposto per i due fratelli la misura dell’obbligo di dimora a Palermo e l’obbligo di non allontanarsi da casa dalle 21 alle 7 di mattina. La base della banda sarebbe stato il parcheggio di un albergo nella zona del Foro Italico. Le indagini sono partite da dall’analisi di un profilo Facebook denominato “il cornuto di Palermo”.

Dall’analisi delle conversazioni i carabinieri hanno appreso che c’era chi parlava di riciclaggio di autovetture rubate a Napoli e trasportate a Palermo. Tra le auto finite nell’indagine una Ferrari 348 Testarossa e una Range Rover.

Tra le denunce di furto e il ritrovamento della vettura, le agenzie assicurative avrebbero già pagato l’indennizzo. Poi si andava alle agenzie disbrigo pratiche dove le auto venivano immatricolate con nuove targhe e nuovi documenti e poi rivendute una seconda volta come nuove Auto di lusso che hanno sempre mercato come Ferrari, Porsche, Mercedes, Range Rover e Smart.

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