• Scattata l’operazione Game Over II
  • Colpita una organizzazione che si occupava di raccolte di scommesse irregolari
  • Cinque province siciliane coinvolte nella gestione delle scommesse
  • L’ombra di Cosa Nostra dietro alcuni personaggi coinvolti

Operazione Game Over II. Gli agenti della polizia di Stato sono impegnati nelle province di Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento e Trapani per dare esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari  emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Dda nei confronti di 12 soggetti indagati, a vario titolo,  per il  reato di associazione per delinquere semplice, di illecite scommesse on line e intestazione fittizia di beni.

Degli indagati 5 sono in carcere, 2 domiciliari e 5 divieto di soggiorno a Palermo.

La raccolta delle scommesse

I componenti dell’associazione a delinquere sul territorio nazionale raccoglievano, anche per via telematica, scommesse di vario genere illecitamente su siti internet appartenenti a società maltesi prive di concessioni in Italia da parte dei Monopoli di Stato, reiterando reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse. Per cinque indagati c’è l’aggravante di per aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione di cosa nostra.

I due rampanti presunti esponenti di Cosa Nostra

In primo piano, secondo le indagini della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti, ci sono due rampanti di Cosa nostra: da una parte, Antonino Fanara, boss di Passo di Rigano, il clan degli Inzerillo, di recente condannato a 11 anni e 4 mesi, dall’altro, Guglielmo Ficarra, della Noce.

La ricostruzione del procuratore

Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Vincenzo Amico e Giovanni Amtoci, le scommesse venivano gestite attraverso società maltesi, prive della concessione dei Monopoli di Stato. All’interno delle agenzie ufficiali c’erano dei terminali per scaricare le scommesse all’estero nei circuiti illegali.

 

Articoli correlati