In ritiro in un’abbazia lontano da tutto e da tutti. Da ieri sera i 23 deputati dell’opposizione in Sicilia sono a San Martino delle Scale, nell’Abbazia nota non solo per la sua storia ma anche perché i monaci sono ormai diventati piccole star della Tv con le loro ricette di una volta.

Alla ricerca di una strategia comune

I deputati di Movimento 5 stelle, Partito Democratico e l’unico deputato di Contro Corrente, Ismaele La Vardera, si confronteranno per decidere quale sia la strada migliore per proseguire e dare forza all’azione di opposizione al governo Schifani. Coscienti di non avere voti sufficienti per una mozione di sfiducia e, tantomeno per un autoscioglimento dell’Ars, i deputati si confronteranno per evitare di andare in ordine sparso come successo nelle ultime settimane. C’è da evitare quello che è successo nei giorni scorsi con fughe in avanti di alcuni e perplessità sulla strada intrapresa da parte di altri.

Lontani da ogni distrazione

Il ritiro in abbazia ha lo scopo di avviare un confronto serrato senza essere interrotti.  Lontani da distrazioni, i deputati si sono chiusi in convento da ieri sera e vi resteranno anche questa mattina. Alla fine della due giorni renderanno noto un documento con le proposte e le idee maturate dal “conclave”.

Una idea diversa di Sicilia

“Vogliamo offrire alla Sicilia ed ai siciliani un’alternativa a questo modello fallimentare di governo del centrodestra” ha detto arrivando il coordinatore 5 stelle Nuccio Di Paola che è anche vice Presidente dell’Ars. Ma alla domanda diretta sull’eventualità di elezioni anticipate glissano tutti.

Da ieri sera, dunque confronto serrato ma è oggi che si entra nel vivo. Sul tavolo ipotesi di manifestazioni di piazza, di strategia ostruzionistica in aula, di pressione alla ricerca di franchi tiratori nella maggioranza per raccattare i 36 voti necessari per far passare un qualsiasi provvedimento ma solo alla fine del ritiro se ne potrà capire di più.