• Le dimissioni venerdì di tre consiglieri del cda della Foss
  • La reazione dura dell’assessore Messina
  • Alla base una situazione di conti nel caos, con budget sforati per i concerti in streaming
  • La Regione ha aperto due inchiesta
  • Si affaccia all’orizzonte l’ipotesi nomina di un commissario

La ricostruzione

Le dimissioni di tre componenti su cinque del cda della Foss (Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana) ha sollevato il coperchio da una una pentola di situazioni a dir poco chiare su cui la Regione ha aperto due inchieste parallele, una da parte dell’assessorato al Bilancio, l’altra dell’assessorato al Turismo. Cosa avrebbe portato e spinto alle dimissioni i tre componenti.

Tante le voci che si rincorrono in queste ore che parlano di direttori superpagati, spese gonfiate per concerti streaming visti da pochissimi spettatori sulla webtb ed infine un tentativo di commissariamento della spesa da parte del collegio dei revisori.

Comunque che di scontro aspro e duro e senza esclusione di colpi si tratti non vi è alcun dubbio: da una parte i componenti del consiglio dimissionario e dall’altro il sovrintendente Antonio Marcellino, sostenuto dai due componenti rimasti in carica Maria Elena Volpes e Marco Intravaia. Dura la reazione dell’assessore Messina alla notizia delle dimissioni, parole pesanti che però avevano colpito tutti e che non sarebbero andate giù ai componenti dell’orchestra, totalmente estranei a questi giochi.

I conti della Foss

Ma andiamo a quelle che sono i dati e le spese così come sono raccontate dal Giornale di Sicilia. Nel mese di gennaio l’Orchestra sinfonica siciliana avrebbe speso oltre 77 mila euro (direttori, solisti e prime parti scritturate) per quattro concerti in streaming e oltre 11 mila euro per il supporto tecnico per un totale di oltre 89 mila euro. Cifre in aumento per il mese di febbraio dove la spesa per quattro concerti si è assestata a 93 mila euro per quattro concerti con una spesa per lo streaming lievitata a quasi 27 mila euro per quattro appuntamenti (passando da 3900 a 6800 euro ad appuntamento) per un totale di 119 mila euro.

A fronte di questa spesa fa da contro altare il feedback ed il riscontro registrato: una media di 40 contatti a spettacolo sulla web tv e che possono arrivare a 600 se lasciati sul canale youtube. Insomma una spesa media a spettatore di 650 euro.

La Regione valuta se mandare degli ispettori, ma è opportuno sottolineare che le spese riguardino ospiti e direttori esterni. La Sinfonica che non ha presentato ancora un bilancio preventivo per il 2021 dovrebbe rispettare le soglie di spesa di 200 mila euro a quadrimestre, spesa abbondantemente superata e che ha obbligato il presidente del collegio dei revisori Angela Di Stefano a richiamare il sovrintendente sottolineando che il quarto concerto di febbraio aveva superato il budget ed era da considerarsi fuori capitolo. Dopo ciò il quarto concerto si è fatto comunque ed anche il primo mese di marzo.

Le ipotesi sul tavolo

Rimane sul tavolo la situazione di caos, l’ennesima, della Foss. Con tre componenti dimissionari o si reintegrano o si deve procedere al commissariamento. La situazione rimane troppo sul terreno di scontro, complice anche l’accentramento nella figura del sovrintendente di quei ruoli che dovrebbero essere propri di un direttore amministrativo, artistico e di un capo del personale. Figure inesistenti e tutte in capo a Marcellino.

Se si dovesse rispettare il parere dell’Avvocatura dello Stato, rilasciato in analoghe situazioni  dovrebbe procedere al o quindi arrivare un nuovo commissario. Insomma una situazione in divenire e che vede la Regione sostenere ogni anno la Fondazione con  otto milioni a cui si sommano 1,3 milioni del Ministero e altre integrazioni della Regione stessa per il mancato sbigliettamento visto la situazione della pandemia.

“E’ un copione scritto più volte su verminaio Foss, c’è la revoca illegittima di Ester Bonafede, ci sono tante situazioni che ho sempre denunciato perchè era doversoo lo facessi – dice il capogruppo dell’Udc all’Ars Eleonora Lo Curto – . La Foss amministra soldi pubblici, non si possono sperperare, non si possono fare consulenze allegre, saltano all’occhio oggi tutte le incongruenze. Ci sono delle cose che noi abbiamo detto nel tempo e che stanno riesplodendo, mi aspetto la nomina del commissario perchè il cda non può operare e non si può rilegittimare. Spero che sia la politica ad agire con sua capacità di decidere e individuare persone che possono traghettare la Foss nella direzione per cui è giusto sia indirizzata”.

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