“A diletto e civile educazione del popolo”, non ad arbitrio della politica regionale.

La scritta sopra l’arco trionfale del Politeama spiega perché i cittadini abbiano ritrovato, in meno di tre anni, la voglia e la gioia di assistere ai concerti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana.

“E ci racconta – scrivono Paolo Emilio Carapezza, professore emerito di musicologia e Ivana Sparacio, violinista dell’orchestra – perché sia stato costruito un teatro di cui la città aveva bisogno e perché il governo regionale
nel 1958 abbia dato vita a un’orchestra.

Oggi l’Orchestra ha ritrovato una sua identità, dopo quasi vent’anni di buio, ed è stata restituita alla città, grazie al lavoro del sovrintendente dottor Giorgio Pace. Ciò che sembrava ormai perduto, è divenuto con lui prima un concetto, poi una speranza, alla fine realtà. Un lavoro, ora purtroppo interrotto, basato sui numeri, su fatti concreti, su progetti realizzati. Questa petizione, lanciata da tutti i professori di musicologia delle università siciliane, è stata sottoscritta da oltre 2100 persone”.

La petizione nasce come gesto di protesta contro il licenziamento di Giorgio Pace, arrivato con un decreto datato 24 dicembre, nel quale l’assessore al Turismo Sandro Pappalardo ha di fatto licenziato il sovrintendente dell’Orchestra sinfonica siciliana Giorgio Pace, il manager che ha risanato l’Ente dopo anni di pesante deficit.

Ecco cosa si legge nella petizione lanciata su change.org il 6 novembre 2018: “Salviamo l’Orchestra Sinfonica Siciliana.
L’Orchestra Sinfonica Siciliana è la più antica tra le orchestre regionali italiane; ha già compiuto 60 anni: i suoi anni d’oro tra il 1961 e il 1997, specialmente quando n’era presidente Francesco Agnello. Dal 1961 al 1966 è stata protagonista delle Settimane internazionali nuova musica; Igor Strawinski la scelse e la diresse per la sua ultima tournée (1962-63). Ad essa illustri compositori hanno affidato le prime esecuzioni di loro opere: KarlHeinz Stockhausen, Mauricio Kagel, Roland Kayn, Franco Evangelisti, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, Aldo Clementi, Francesco Pennisi, Salvatore Sciarrino, Federico Incardona, Giovanni Damiani; e gli ultimi tre si sono formati frequentandone prove e concerti”.

E ancora: “Dal 1998 al 2015 i suoi anni bui (vedi l’articolo di Piero Violante, La sinfonica di qualità preda di colonizzatori, su “Repubblica / Palermo del 15 agosto 2018). Risorse nel 2016, quando ne fu nominato sovrintendente Giorgio
Pace, che nel 2017 scelse Marcello Panni come direttore artistico; è ora in rapido progresso. Ma tal dirigenza scade fra pochi mesi”.

Infine: “L’orchestra sinfonica – scriveva nel 1991 Fedele D’Amico – è tra le creazioni massime dello spirito occidentale, e di questo, finché non se ne coglie il fiato in natura, non se ne ha l’idea”.
Noi, docenti di musicologia nelle Università di Palermo e di Catania, chiediamo al governo regionale siciliano che i nuovi dirigenti siano scelti, con pubblico concorso internazionale, da un’autorevole giuria di musici competenti”.