Sospeso l’articolo 5 dell’ordinanza del presidente della Regione Musumeci sul Green pass. Si tratta del punto più controverso e dibattuto del provvedimento che recita “L’Accesso dell’utenza agli uffici pubblici e a tutti gli edifici aperti al pubblico”. Si tratta di uno stop temporaneo in attesa dell’interlocuzione in corso col garante dei dati. Questo è infatti l’oggetto del contendere tra la Regione ed il garante.
Tale provvedimento si inserisce in un più ampio novero di chiarimenti sulla medesima disposizione che costituiranno l’oggetto delle “indicazioni” richieste in merito dal garante. I principali chiarimenti contenuti nella circolare del dipartimento regionale della protezione civile riguardano, in particolare, la esclusione degli uffici giudiziari e degli uffici di Pubblica sicurezza e la effettiva disponibilità dei servizi telematici da parte dei soggetti erogatori, in mancanza della quale resta ferma la modalità tradizionale. Inoltre è precisato che la misura è indirizzata esclusivamente agli utenti e non anche agli operatori. Già ieri il presidente Musumeci aveva anticipato che, prima di dare esecuzione alla misura, si sarebbe attesa la risposta del garante.
Anche il Comune di Palermo ha fatto dietrofront
Dietrofront anche da parte del Comune di Palermo in merito all’attuazione dell’ordinanza regionale sul Green pass negli uffici pubblici. Se, in precedenza, infatti, si era parlato di “Divieto accesso negli uffici a chi non ha il Green pass”, la situazione è cambiata. Tale provvedimento, infatti, sarà applicato solo parzialmente dopo le richieste di chiarimenti dell’autorità garante della protezione dei dati personali.
Il direttore generale del Comune, Antonio Le Donne, ha infatti chiarito che “L’amministrazione comunale di Palermo, in attesa di chiarimenti ed eventuali provvedimenti amministrativi integrativi da parte della Regione in merito alla eseguibilità dell’ordinanza presidenziale 84 del 13 agosto, anche alla luce delle richieste di chiarimenti formulate dall’Autorità garante della protezione dei dati personali, non potrà attuare tutte quelle parti della medesima ordinanza la cui esecuzione possa comportare violazione della normativa sulla riservatezza dei dati e/o possa procurare una interruzione di pubblico servizio”.
Le Donne continua: “Resta fermo l’obbligo di garantire l’accesso ai servizi a tutti gli utenti richiedenti, in modalità in presenza o con modalità telematiche, occorrerà avere cura di assicurare l’erogazione in presenza di tutte le funzioni e di tutti i servizi per i quali risulti impossibile l’espletamento in modalità digitale o da remoto; a tal proposito, la verifica che il servizio o la funzione possano essere assicurati soltanto in presenza fisica va valutata dagli uffici procedenti”.
Caos negli uffici pubblici
“Come era assolutamente prevedibile già da stamattina è caos in tutti gli uffici comunali e pubblici di Palermo, come in quello delle aziende partecipate. Decine di persone che avevano prenotato appuntamenti da giorni, in alcuni casi da settimane o da mesi sono stati mandati via perché privi di green pass. E così niente carta d’identità per molti e addirittura l’impossibilità di dichiarare la nascita di un bambino”. Questa la denuncia dei consiglieri della Lega Igor Gelarda e Marianna Caronia, insieme alla responsabile dei giovani della Lega Elisabetta Luparello.
“Italiani trattati peggio degli extracomunitari”
“Come avevamo previsto, e come chiaramente scritto dal Garante per la privacy, l’Ordinanza del Presidente Musumeci ha di fatto introdotto l’obbligo vaccinale, non previsto dalla normativa nazionale. Cosa accadrà a chi sceglie, nel pieno rispetto della legge, di non vaccinarsi? Dovrà rinunciare ad avere la carta d’identità? Non potrà registrare atti e documenti quando l’amministrazione pubblica non è in grado di fornire i relativi servizi online? Insomma stiamo rischiando di creare migliaia di nuovi clandestini, ma saranno cittadini italiani trattati anche peggio dei clandestini extracomunitari, che hanno diritto a cure ed assistenza gratuite”, attaccano i leghisti.
Caos negli uffici
“Questa ordinanza si conferma del tutto priva di logica giuridica in alcune sue parti e i suoi effetti nefasti sulla popolazione e sull’organizzazione degli uffici pubblici si stanno già vedendo”, sostengono i tre”.
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