“Con la segreteria Letta, il Pd deve e può diventare il partito di riferimento per la difesa dei diritti. Per il dopo-Draghi, serve creare una campo largo per avere il massimo consenso: Pd, la sinistra, i movimenti civici e il M5s se ci sta. Al tempo stesso bisogna fare appello agli elettori che non possono appiattirsi sulle posizioni di Salvini”.
A parlare è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dopo lo strappo con Iv e la crisi nella maggioranza di Palermo. Parla di un livello politico nazionale ma sembra riferirsi a Palermo il primo cittadino in una conversazione con l’agenzia Ansa nella quale lancia le sue idee ma non tocca i punti nodali della crisi se non i temi politici puri
Il sindaco ‘offeso’
“Chiedendomi di allargare la maggioranza a Salvini, Iv ha buttato giù la maschera. E’ stata una proposta per me offensiva, provocatoria. Ora vado avanti assumendo le mie responsabilità, se devo cadere lo farò in piedi, non per compromessi. Iv ha fallito ogni operazione, sono nervosi e non potevo permettere di fare pagare questo prezzo
alla mia città”.
Le parole del sindaco vengono accolte in silenzio dai 5 stelle anche se all’interno c’è chi è ingolosito dell’idea di andare n maggioranza. La posizione ufficiale, però, è no grazie.
La posizione ondivaga del Pd
Ci casca in pieno, invece, il Pd. Non risparmia critiche all’amministrazione, ma l’ottimismo della volontà prevale sul pessimismo della ragione nelle parole del segretario Rosario Filoramo, “l’amministrazione ha vissuto di solitudine, si è legata a Iv che inizialmente ha rifornito di carburante maggioranza e governo; dopo, con il continuo gioco al rialzo del partito di Renzi, la situazione è precipitata”.
Il segretario Filoramo
“Come accade a chi si muove con logiche da ceto politico – aggiunge – Iv ha necessità di garantire posti di governo e sottogoverno per fornire appeal al ceto politico”. Quanto al Pd (nel 2017 elesse 5 consiglieri, ridotti a due dopo la scissione renziana), Filoramo assicura che è “un partito unito: non ci sono i dem buoni e quelli cattivi, questo è un giochino da nulla. Da qui alle elezioni del prossimo anno cercheremo di dare un contributo, ma certo non dialogheremo coi sovranisti”. Riconoscente a Leoluca Orlando “per aver cambiato il volto di Palermo”, Filoramo non fa sconti sui temi dell’amministrazione: “I morti non si lasciano senza sepoltura: nel 2012, quando ero consigliere, avevamo stanziato i fondi per il revamping del forno crematorio e per realizzarne uno nuovo: nove anni dopo non è successo nulla. La raccolta differenziata è bloccata: prima della Rap c’era l’Amia, ma è solo cambiato il nome. Un tempo i rifiuti si portavano da Palermo alla discarica di Bellolampo, adesso c’è un terzo passaggio: si trasportano a Catania, con un aggravio annuale di costi per 20 milioni, che dovranno pagare i cittadini. Con una differenziata degna di questo nome, invece, avremmo ancora spazio in discarica”. E il futuro? “Dialoghiamo con le forze anti sovraniste, anche con il M5S, come fa Letta a Roma. Palermo ha risorse insospettabili che vanno messe in campo”. E sul possibile candidato a sindaco del centrosinistra dice: “Non abbiamo Maradona, ma siamo l’Atalanta. Come Pd offriremo due nomi alla coalizione, un uomo e una donna”.
I dem si spaccano
Ma le parole del segretario fanno saltare sulla sedia le altre componenti del partito. “Da giorni leggiamo attoniti schizofreniche dichiarazioni del segretario provinciale del Pd Rosario Filoramo che, senza mai discutere e concordare alcuna delle sue posizioni negli organismi di partito, nel giro di soli 3 giorni è passato da un incomprensibile attacco frontale al sindaco Leoluca Orlando, con tanto di dichiarazione di chiusura dei rapporti con lui e apertura del cantiere per le amministrative del 2022, ad una ‘apertura’ totale allo stesso sindaco”. Lo dicono in una nota congiunta Marco Guerriero, componente della segreteria regionale del Pd, e Fabio Teresi, presidente della IV circoscrizione. “Le altalenanti dichiarazioni di Filoramo, oltre ad essere irrispettose degli organismi e delle regole della vita democratica del partito, appaiono incomprensibili nel merito e condizionate da una bramosia per posti in giunta che il segretario Filoramo non dovrebbe fare trasparire”, aggiungono. “Filoramo – continuano Guerriero e Teresi – rispetti lo statuto: convochi gli organismi, inviti il sindaco a partecipare e apra con lui un confronto serio sul presente e il futuro della città. E ricordi che le logiche dei caminetti del potere per il potere – concludono – quelle che con Orlando non hanno mai funzionato, oggi non funzionano neanche con noi”.
Ma Orlando continua a parlare di se
Ma Orlando, nel frattempo, parla di se “Io stanco? Mai, la sera non ho sonno, faccio il sindaco 25 ore al giorno: a qualcuno questo da’ fastidio. Rispondo a tutti per il bene della mia città. Fintanto che non cado, continuerò il mio impegno politico in coerenza con la mia storia. Certamente alle prossime elezioni sarà impegnato a sostegno di chi condividerà progetti e visioni per proseguire il cambiamento della città, che dal 2012 è sotto gli occhi di tutti’.
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