In clima da campagna elettorale e nella ricerca di una ‘quadra’ degli equilibri politici per le prossime amministrative a Palermo, tiene banco ed è destinato a farlo nelle prossime settimane la vicenda del possibile sostegno Pd al sindaco uscente Leoluca Orlando in corsa nuovamente per la poltrona da primo cittadino.

Ma l’appoggio, approvato e sponsorizzato dai vertici nazionali del partito, sta dividendo i livelli locali dei dem siciliani, tra chi guarda con interesse a questa prospettiva e chi nutre più di un dubbio. Orlando dal canto suo, non scioglie le riserve, sul banco delle questioni aperte rimane, in caso di un via libera all’appoggio, quella della assenza di simboli. Boccone difficile da mandar giù, al momento,  in casa Pd Sicilia.

Di certo all’orizzonte  c’è che la possibile alleanza per il Pd, che ad oggi non ha trovato un candidato suo e di rottura, potrebbe essere un’ancora di salvezza per non andare incontro ad una “Waterloo” annunciata.

La ricerca di una coalizione e di un’unità della sinistra, evitando i frazionamenti e le spaccature chiesta a gran voce  pochi giorni fa dal sottosegretario alla Salute Davide Faraone, siciliano e renziano della prima ora, se si torna indietro nel tempo era un’ipotesi che proprio la scorsa estate in tempi non sospetti proponeva Ninni Terminelli componente della Direzione regionale del PD e Presidente dell’Associazione Sinistra delle Idee.

Blog Sicilia lo ha intervistato di nuovo per conoscere le sue sensazioni sulle manovre politiche in atto

La convergenza tra Pd e Leoluca Orlando, di nuovo in corsa per Palazzo delle Aquile, la possiamo considerare una sua felice intuizione?

“Lo scorso 3 agosto, in tempi non sospetti, e che avrebbero permesso di programmare con cura e strategia, oggi quasi impossibile, proponevo insieme a Sinistra delle Idee, una svolta per il PD con il sostegno ad Orlando e la costruzione di una lista civica lanciata dal partito – dice -. Non un passo indietro rispetto al simbolo, ma un progetto alto del PD che anticipasse, in una stagione politica complessa, quella strategia civica, oggi sposata dalla maggior parte delle forze politiche italiane nelle città. Seguirono risposte polemiche e sottovalutazione, bollando la proposta, come una provocazione, ed oggi puntualmente ci si trova esattamente in quel quadro politico per Palermo”.

Sembra di capire che siete rimasti isolati all’interno del Partito che si lacera sempre di più al suo interno?

“Sinistra delle Idee ha fatto parte anche da ella segretaria provinciale, a Palermo del PD e con Carmelo Lo Piccolo che ha costantemente sostenuto questa tesi. La nostra è l’area più piccola del PD, a Palermo, profondamente legata e radici di sinistra e che si esprime nell’intento di essere pungolo – sottolinea  Terminelli -. Oggi possiamo dire che siamo stanchi di avere ragione e che lo avevamo detto! Consideriamo il tempo trascorso in un’inutile ricerca di alternative, solo un errore politico per il PD. Il partito pensavamo e pensiamo che avrebbe dovuto scegliere il sostegno ad Orlando per concorrere ad un nuovo tentativo di risveglio culturale della città in atto. Un sostegno motivato e forte non per mancanza di alternative o debolezza, come rischia di apparire oggi, ma per convinzione, come mi auguro accadrà. Non sarà facile recuperare il tempo perduto inutilmente, ma il PD non ha altre strade per quella che dovrebbe essere la sua natura e il suo orizzonte. Ancora una volta il PD paga il prezzo salato dello scontro permanente tra le sue correnti egemoniche, impegnate a crescere, senza però far crescere il partito. Uno scontro che oggi ripropone, forse anche in uno scenario peggiore, la piccola prospettiva elettorale del 2012, a Palermo, per il primo partito italiano. Adesso assisteremo alla polemica finale del simbolo in un gioco delle parti, in cui è contrario, a turno, chi non propone per primo. È difficile fare politica dentro questo quadro e anche questo lo diciamo da tempo”.

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