“I saldi che, tra qualche giorno, prenderanno ufficialmente il via a Palermo, potrebbero registrare un trend positivo, attestabile tra il 6% e l’8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in termini di acquisti” è questa la previsione del presidente provinciale della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Salvatore Bivona sugli sconti previsti a partire dal 6 gennaio.

“Si tratta – precisa Bivona, che ricopre altresì l’incarico di presidente regionale della CIDEC – di previsioni di massima, che poggiano però sugli esiti confortanti dei primi saldi, ovvero quelli che, tradizionalmente, riguardano la clientela fidelizzata alla quale gli esercizi commerciali si rivolgono attraverso gli sms promozionali”.

Un’ulteriore motivazione che induce l’organizzazione di categoria all’ottimismo riguarda il volume degli acquisti natalizi che, seppure ascrivibili a un capitolo separato, “sono comunque rivelativi – spiega il presidente – della volontà e dell’orientamento dei consumatori”.

“Occorre tuttavia precisare – continua Bivona – che l’attuale trend positivo è innegabilmente legato al titolo di capitale italiana della cultura della quale Palermo beneficerà per il 2018, che ha già fatto registrare risultati positivi durante l’anno appena trascorso, invogliando i turisti a visitare la città e , di conseguenza, a fare acquisti”.
Se, in merito alla tenuta delle compere natalizie e sugli esiti dei saldi le valutazioni della CIDEC sono complessivamente positive, altrettanto non può dirsi sulla condizione generale del commercio in città e, complessivamente, nell’isola.
“La chiusura di negozi storici quali Torregrossa – osserva – oltre a rivelare la debolezza dell’economia cittadina, rischia di impoverire strade tradizionalmente vocate al commercio, la cui posizione strategica consentirebbe invece di ospitare marchi e brand internazionali: pertanto, oltre ad auspicare la salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti, ci auguriamo che quello spazio venga riempito al più presto da un nome altrettanto prestigioso”.
“Manca inoltre l’attenzione rivolta al settore dell’artigianato, del quale vengono ignorate le potenzialità – spiega Bivona – sia culturali che economiche: in atto non esiste alcuna forma di tutela dei prodotti fatti a mano, che subiscono la concorrenza sleale degli oggetti made in China”.
“Gli artigiani siciliani – conclude – non posseggono le risorse necessarie per acquistare spazi dove allestire stand e promuovere i propri oggetti di nicchia, pertanto rivolgiamo un appello al presidente della Regione Nello Musumeci affinché possano essere finanziate manifestazioni fieristiche in grado di ridare ossigeno al settore”.