A preoccupare la CIDEC è la possibile chiusura di molte attività per via della minaccia esercitata dai colossi delle vendite on line, congiuntamente ai rincari delle utenze che hanno colpito tutti gli esercizi commerciali.
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Soldi destinati prevalentemente ad abbigliamento e calzature
Nessun numero esaltante in termini di vendite, dunque, ma un timido segnale che va nella direzione della voglia di tornare alla normalità, scommettendo, seppur modestamente, sul futuro.
In una lettera firmata dal presidente dell’associazione di categoria Salvatore Bivona, l’istanza indirizzata al titolare del Commercio della giunta Musumeci viene motivata attraverso le disposizioni contenute nel DPCM dello scorso 18 dicembre in materia di chiusura delle attività a causa del Covid 19.
"In molti casi – spiega – si tratta di arredi esterni difficilmente amovibili per motivi logistici: proprio al fine di evitare disagi alla circolazione e agli esercenti stessi, occorre rivisitare il regolamento anche alla luce della stagione estiva che incombe”.
Presenti sulla bancarelle articoli come teli di mare o altri gadget poco attinenti al patrimonio storico culturale del territorio monrealese, ma soprattutto all’esposizione di magliette con la scritta “il Padrino” o “Mafia”.
Le ragioni della positività espressa dal campione di esercenti preso in esame riguardano principalmente il connubio tra saldi e flussi turistici, soprattutto nelle città d’arte e nelle località maggiormente frequentate nella stagione estiva.
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la nota della confederazione esercenti commercianti di palermo
La Cidec spiega che "Nino, infatti, è in possesso di un’autorizzazione, rilasciata dal Comune di Palermo, sulla quale sono intervenute successive modifiche unilaterali che hanno ristretto il permesso limitandola di fatto: dalle ventiquattro ore si è passati alle cinque attuali".
“La CIDEC – non è pregiudizialmente contraria a una legge che rivisiti la liberalizzazione delle aperture dei negozi, tuttavia ritiene che occorra prevedere delle distinzioni che tengano conto delle vocazioni economiche dei territori”.
"Siamo soddisfatti per gli esiti del dialogo con l’assessore – spiega Bivona – e per la disponibilità manifestata su tutti i fronti: abbiamo elencato le emergenze da affrontare, e abbiamo ottenuto l’impegno a risolvere, in tempi rapidi, le principali criticità che riguardano il commercio cittadino".
Negativo il commento sulle numerose attività cittadine costrette a chiudere i battenti: “La chiusura di negozi storici quali Torregrossa – osserva – oltre a rivelare la debolezza dell’economia cittadina, rischia di impoverire strade tradizionalmente vocate al commercio".
“Occorre contrastare lo svuotamento delle città, provocato dalla nascita di centri commerciali e ipermercati in numero eccessivo rispetto alle esigenze della popolazione – spiega Bivona – regolamentando la materia ed evitando di fornire altre concessioni, che darebbero il colpo di grazia ai cosiddetti negozi di vicinato”.
Un momento di confronto sul progetto “Il Pane di Palermo” che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Natale Spinnato in rappresentanza dell’Associazione Panificatori, di Marianna La Barbera e Carlo Bonaccorso della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti e di panificatori e ristoratori cittadini.
I corsisti, che hanno studiato anche i fenomeni antropologici legati al terrorismo, si sono cimentati in prove pratiche riguardanti le tecniche di disarmo e di immobilizzazione, conseguendo, al termine del corso, l’attestato di “Counter Terrorism Operator”.
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la Confederazione Italiana degli Esercenti e Commercianti
Secondo il presidente Salvatore Bivona il trend positivo sarebbe in atto "malgrado e non grazie alle ztl"; a favorire l’acquisto di capi invernali, inoltre, sarebbe stato l’abbassamento delle temperature degli ultimi giorni.