“Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”. Lo ha detto il procuratore capo Ambrogio Cartosio che assieme al pubblico ministero Manfredi Lanza ha coordinato le indagini sul delitto di Altavilla nel quale Giovanni Barreca è accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli di 16 e 5 anni Kevin ed Emanuel nel corso di un esorcismo, e i suoi due complici Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Cartosio ha proseguito svelando altri dettagli: “Il rito collettivo era iniziato da un mese. I cinque erano coinvolti in un delirio mistico. La coppia di palermitani dal mese di gennaio ha una frequentazione assidua”.
“La coppia dei palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo dai due familiari oltre ai familiari”. Lo ha detto il pubblico ministero Manfredi Lanza che insieme al procuratore capo Ambrogio Cartosio che hanno coordinato le indagini sul delitto di Altavilla nel quale Giovanni Barreca è accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli di 16 e 5 anni Kevin ed Emanuel nel corso di un esorcismo, e i suoi due complici Sabrina Fina e Massimo Carandente.
“I due conviventi sono stati fermati a Palermo la mattina dell’11 febbraio all’interno della loro abitazione dove sono arrivati il 10 febbraio”. A rivelare il dettaglio il comandante della compagnia di Bagheria Francesco Battaglia.
“Giovanni Barreca e i due conviventi Sabrina Fina e Massimo Carandente si sono conosciuti sui social network”. A dirlo è Manfredi Lanza pubblico ministero di Termini Imerese
“Giovanni Barreca ha chiamato il 112 all’una e trenta di domenica”. È emerso durante la conferenza stampa a Bagheria.