All’ospedale Di Cristina di Palermo non sarebbero stati avviati ancora percorsi separati per pazienti sospetti Covid e vi sarebbero ritardi nell’esecuzione dei tamponi. L’allarme viene lanciato da diverse sigle sindacali che dalla fine del mese di marzo denunciano all’Arnas la situazione di rischio. Lo riporta il Giornale di Sicilia.

Le sigle Anaao-assomed, Aaroi-emac, Cgil, Cisl e Uil, Cimo, Fials, Nursind, Nursing Up e Ugl hanno già scritto una serie di lettere all’azienda ospedaliera che gestisce l’ospedale dei Bambini di Palermo, mettendo in evidenza lo stato di emergenza  e chiedendo il rispetto dei criteri di sicurezza per i sanitari esposti al contagio. Tra le richieste inoltrate anche la fornitura dei dispositivi di sicurezza personali e percorsi assistenziali separati per i pazienti non Covid.

Il 4 aprile scorso, in un’altra lettera è stata rinnovata la richiesta nella quale i sindacato sottolineavano il ritardo dell’organizzazione aziendale chiedendo di “sottoporre tutto il personale sanitario che opera in azienda a tampone da ripetersi a cadenza almeno settimanale”. Alcuni medici avrebbero confessato al Giornale di Sicilia, in forma anonima, che le richieste poste in essere all’Arnas sarebbero state accolte solo in parte.

Il 14 aprile scorso un’altra nota dei sindacati ha ribadito le perplessità sulla mancanza di chiarimenti su alcuni casi di Covid19 riscontrati. Si tratta dei casi del bambino di Marsala positivo dopo tre tamponi e della neonata di cinque mesi trovata prima negativa a due test e infine positiva al terzo esame.  A preoccupare i sindacati sono i cosiddetti “pazienti grigi” che continuano ad essere positivi dopo settimane dalla comparsa dell’infezione.  Per questi pazienti, i sindacati chiedono che “vengano identificati spazi fisici e posti letto dedicati ed idonei per l’osservazione di questi degenti, che vanno trattati come Covid, fino alla positivizzazione del tampone o al chiarimento del quadro clinico”.

Oltre alla preoccupazione sui percorsi dedicati ai pazienti Covid, al Di Cristina si stanno studiando due ricoveri, relativi al bimbo di Marsala di fine marzo e a quello più recente della piccola di cinque mesi con una sospetta vasculite, una patologia infiammatoria, identificata come sindrome di Kawasaki.

In risposta a quanto riportato dal Giornale di Sicilia e da noi ripreso la direzione strategica dell’Azienda Arnas Civico precisa quanto segue:

In relazione a quanto evidenziato si rappresenta che all’interno dell’Ospedale dei Bambini già dal 22 marzo e successivamente ad aprile con due delibere è stato adottato il percorso per la gestione dei casi certi e sospetti da PS:
Delibera n.2020/299 Percorso Ospedaliero del Paziente Adulto e Pediatrico “Caso Sospetto” o
“Caso Accertato” COVID-19 E. I. (Prop. 4)
Delibera n.2020/385 Adozione “Percorso di accettazione di Pazienti Pediatrici o Positivi al Covid19” E. I. (Prop. 10)
Inoltre sono stati adottati altri percorsi :
Delibera n.2020/427 Adozione “Paziente pediatrico sospetto Covid+. Percorso chirurgico in
Urgenza-Emergenza” E.I. (Prop. 16)
Delibera n.2020/411 Adozione “Percorso Radiologico Pediatrico per pazienti affetti da Covid-19”
E. I. (Prop. 14)
I pazienti non Covid cioè che non hanno i criteri clinici ed epidemiologici di sospetto vengono ricoverati nelle UU.OO. di pertinenza clinica in cui trovano collocazione in stanza singola e vengono sottoposti anch’essi sottoposti a tampone; ove non fosse possibile il ricovero in stanza singola il tampone viene effettuato in PS . Si sottolinea che l’esecuzione del tampone in questi casi, non indicata neanche dalle circolari ministeriali, viene effettuata per una eccessiva attenzione nei confronti dell’atipicità della presentazione clinica pediatrica evidenziata oltre che per una
attenzione nei confronti di tutto il personale sanitario.

I tempi di attesa dei tamponi sono ormai di 1-2 ore nei casi di invio in urgenza e di 6-7 ore negli altri casi.
I DPI vengo forniti dalla Farmacia secondo le richieste effettuate dalle UU.OO.
I tamponi ad i sanitari sono già stati tutti effettuati in relazione a quanto disposto dalla:
Delibera n.2020/407 Adozione Procedura “Sorveglianza Attiva del Personale Sanitario e non Sanitario in corso di emergenza Coronavirus” E. I. (Prop. 11) .
Già nella settimana in cui è stata pubblicata la delibera tutto il personale previsto ed appartenente al gruppo A (alto rischio) è stato sottoposto a tampone.
Gli episodi di recente interesse da parte della cronaca hanno portato alla esecuzione immediata dei tamponi di tutto il personale venuto a contatto stretto del sospetto con coordinamento sempre da parte dei Direttori delle UU.OO.
Corsi di formazione rivolti a tutto il personale, percorsi segnalati con opportuna cartellonistica, riunioni periodiche per il monitoraggio della situazione giornaliera e la discussione anche di casi clinici vengono effettuati con cadenza settimanale con i Direttori delle UU.OO. e costituiscono la base condivisa della gestione dall’inizio dell’emergenza.

Nell’ultima settimana in considerazione dell’apertura delle visite ambulatoriali con classe di priorità B e U e dei ricoveri in classe A è stata redatta una istruzione operativa con una scheda anamnestica epidemiologica con assunzione di responsabilità da parte del genitore accompagnatore che viene somministrata a tutti gli accessi ambulatoriali ed ai ricoveri urgenti non COVID ed ai ricoveri programmati.
Oltre al pretriage del PS in tenda è attivo anche un pretriage ambulatoriale con misurazione di temperatura a tutti coloro che accedono all’ospedale non da PS.
Ma comunque nonostante tutte le misure prese ed in considerazione della esigua casistica pediatrica (5 casi di cui 4 brillantemente risolti e dimessi a domicilio) e che in atto nessun operatore è risultato positivo, restiamo a disposizione ad eventuali occasioni e spunti di miglioramento che riteniamo caratteristiche di una situazione emergenziale così in divenire.

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