Non tornano i conti nella gestione dell‘assistenza a minori  e donne maltrattate a Palermo. Lo sostiene l’amministrazione palermitana che ha eseguito una serie di controlli incrociati fra i dati in possesso della stessa amministrazione e quelli dell’Asp 6. Si tratta di una vicenda tutta da chiarire. Dalle verifiche, infatti,  sembrano comparire casi di doppia fatturazione per i medesimi servizi e di ospiti ‘gonfiati’.

Un affare milionario che vale 19 milioni di euro solo a Palermo per le cooperative.  I numeri parlano di 99 strutture che si occupano di 955 utenti. Fra questi 70 donne in difficoltà con figli, dieci donne sole, 98 neo maggiorenni  sia italiani che stranieri, 747 minori assistiti di cui 302 in comunità.

Ora la Cgil Palermo valuta positivamente la verifica che l’amministrazione comunale, su segnalazione dell’Asp, ha avviato sugli enti che gestiscono i centri comunali  per minori,  accompagnati e non. “Si vada avanti affinché si accertino le eventuali irregolarità – dichiara Calogero Guzzetta, segretario la Cgil Palermo  -. In questo settore così delicato non ci possono essere né sprechi né utilizzo irregolare dei fondi e ogni risorsa recuperata  può essere investita  correttamente  a favore della categorie disagiate, considerando che in questo periodo, a causa della pandemia, l’emergenza sociale ed economica si è notevolmente acuita”.

Sulla vicenda interviene anche il Sunia.  “Sarebbe opportuno, come più volte sostenuto durante i tavoli al Comune – dichiara il segretario Sunia Palermo Zaher Darwish – incrementare le risorse destinate alle esigenze abitative destinando, nei casi in cui sia possibile, dei fondi direttamente alle famiglie dei minori ospitati nei centri alloggio, per aiutarli a recuperare una dimensione abitativa autonoma e l’unità familiare. Più volte abbiamo espresso perplessità sulla spesa sostenuta. E parallelamente prospettato, durante i confronti, l’esigenza di liberare maggiori risorse in direzione del disagio abitativo, che in questo periodo di emergenza sanitaria  sta mettendo a dura prova tantissime famiglie con l’aumento della soglia di povertà”.