“L’immobile dove si trovano Oviesse e Limoni in via Pacinotti è gestito da un amministratore giudiziario che non ha risposto alla richiesta dell’azienda di ricontrattare il canone d’affitto che scade a fine gennaio. Se le attività chiuderanno saranno licenziati circa venti lavoratori“. E’ l’allarme lanciato da Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, che oggi ha incontrato i vertici di Oviesse.
“L’azienda – dice Flauto – ci ha preannunciato una situazione di crisi che riguarda Palermo, dove si registra una riduzione dei fatturati con percentuali che variano tra una filiale e l’altra ma che dimostrano un andamento negativo. Per quanto riguarda Carini hanno già preannunciato la chiusura a dicembre mentre per quanto riguarda via Pacinotti c’è ancora una volta un problema burocratico”.
L’immobile è stato affidato dall’Agenzia dei beni confiscati a un amministratore giudiziario. Oviesse qualche mese fa ha chiesto di ricontrattare l’affitto ma non ha avuto ad oggi alcuna risposta e ha fatto disdetta anticipata del contratto che scade al 31 gennaio. Se l’Agenzia dei beni confiscati non darà risposta il rischio è che perdano il posto di lavoro i dipendenti di Oviesse e di Limoni che si trova al suo interno.
“Questa è una vicenda annosa – dice Flauto – tutte le volte che ci sono immobili che sono destinati ad attività commerciali e vengono sequestrati, sorgono spesso problemi burocratici che mettono a rischio i lavoratori. Credo che sia giusto tutelare tutti gli interessi, compresi quelli dei dipendenti. Non si capisce perché nonostante l’azienda abbia manifestato più volte la necessità di rivedere il canone d’affitto non sia arrivata alcuna risposta. Ma è bene dire che la richiesta di riduzione è legittima, da quando sono stati fatti lavori per il tram quella zona è stata danneggiata per un periodo molto lungo. Il calo dei fatturati è legato anche a questa situazione. Nonostante sia stata superata con la riapertura, il problema di fondo rimane perché quella zona a lungo è stata devastata e per recuperarla ci vorranno anni dal punto di vista commerciale. Quei pochi negozi che hanno resistito dovrebbero ottenere un adeguamento del prezzo degli affitti al reale valore di mercato”.
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