- Le pagelle scolastiche per gli alunni della scuola primaria presentano quest’anno giudizi al posto dei voti
- I giudizi sono relativi a quattro livelli di apprendimento
- L’obiettivo rimane la valorizzazione degli studenti
Sono in distribuzione in questi giorni le pagelle scolastiche per i più piccoli che frequentano la scuola primaria (ex ciclo “elementare”). Una novità in cui si sono imbattuti i genitori (come pure i più piccoli allievi) è caratterizzata da quest’anno dall’assenza dei voti tradizionali, soppiantati da un giudizio della Commissione di scrutinio della classe di riferimento. Si tratta di una significativa innovazione introdotta con la legge n. 41 dello scorso giugno 2020 che ha convertito il precedente decreto legge n. 22 del 2020 recante misure urgenti per la regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e in materia di svolgimento degli esami di Stato.
Il giudizio descrittivo al posto dei voti
Da quest’anno scolastico, infatti (già interessato dai notevoli provvedimenti che hanno riguardato il contenimento della propagazione del virus Covid-19, in primo luogo con il ricorso alla didattica a distanza), le valutazioni finali degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo, sono espresse attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a «differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione».
Quattro livelli di apprendimento per gli alunni
In particolare, con le successive linee guida adottate dal Ministero dell’istruzione, con riferimento alla formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale della scuola primaria, sono stati definiti 4 livelli di apprendimento per gli alunni, così declinati:
• Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
• Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
• Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
• In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
Valutazione e valorizzazione degli studenti
Con questa prospettazione, sono state così delineate quattro dimensioni che caratterizzano l’apprendimento e che rendono possibile tracciare altresì un giudizio descrittivo. Una prima dimensione riguarda la sfera di autonomia degli allievi, quindi la tipologia della situazione (nota/non nota), le risorse approntate per portare a termine il compito e, infine, la continuità della manifestazione dell’apprendimento.
La prospettiva rimane quella della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti allo scopo di valorizzarne le tappe che li contraddistinguono. Una valorizzazione resa possibile, proprio con il sistema per livelli di apprendimento, dal momento che si potrà specificare e meglio articolare gli esiti dell’apprendimento per ogni obiettivo del curricolo. È possibile, infatti, che per alcuni obiettivi il livello raggiunto da un allievo sia avanzato a dispetto di altri.
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