“Palamara ha fatto cadere il velo d’ipocrisia sulla Magistratura italiana”. E’ il commento di Massimo Russo, Sostituto Procuratore del Tribunale dei Minori di Palermo, ai libri scritti in tandem dal giornalista Alessandro Sallusti e dall’ormai ex magistrato Luca Palamara. Il commento del magistrato ha raccolto il plauso del Direttore di Libero. Sallusti ha replicato così alle parole di Russo: “non avrei potuto descrivere in maniera migliore il senso del nostro lavoro”. Massimo Russo è stato ospite della puntata di Casa Minutella dedicata al Sistema Giustizia in Italia. La puntata era dedicata alla presentazione dell’ultimo saggio scritto da Sallusti e Palamara: “Logge e Lobby”, edito da Rizzoli.
Le storie di Palamara fanno venire il voltastomaco
“Ho letto tutte e due i libri, li ho divorati. Con conseguente voltastomaco e sconcerto. Non certo per demerito del direttore Sallusti che ha scritto benissimo”, ha spiegato Russo. Secondo il Magistrato in servizio al Tribunale dei Minori di Palermo, le tesi di Palamara vanno prese sul serio. Con i dovuti pesi e le dovute misure, Russo paragona lontanamente l’apporto offerto da Palamara al contributo fornito dai collaboratori di giustizia nel contrasto alla mafia. Russo ha iniziato la sua carriera alla Procura di Marsala, al fianco di Paolo Borsellino. “Ho passato 15 anni nelle carceri a sentire i collaboratori di giustizia. E’ vero che molti si aprivano alla collaborazione perché dovevano regolare dei conti. Ma c’era sempre un metodo per valutare. Intanto, si cercava di capire se il soggetto appartenesse a quell’ambiente e se le cose che diceva erano credibili e trovavano riscontro. Soltanto dopo si poteva pensare di portare un collaboratore di giustizia in un processo. Ora, io penso che Palamara abbia il requisito della attendibilità. E’ stato capo dell’Associazione nazionale magistrati, è stato al Csm, è stato a capo di una corrente importantissima”.
Dal racconto di Palamara emergono notizie di reato, voglio vedere come va a finire
Secondo Russo, dai contenuti dei libri scritti da Sallusti e Palamara emergono spunti di carattere penale. “Sono state rivelate delle circostanze che sono state ben depositate in questi due libri in cui ci sono molte notizie di reato. C’è un aspetto penale. Mi aspetto che queste notizie facciano il loro corso e voglio vedere come va a finire”.
Magistratura italiana non è tutta un “sistema”
Ma oltre la vicenda Palamara e il sistema da lui descritto, secondo il magistrato esiste anche un volto “buono” e positivo della Magistratura italiana. “C’è un dato etico che riguarda il contesto della magistratura. Siamo ottomila e passa magistrati, soltanto una sparuta parte è stata interessata da questo sistema. Questa fa onore a chi ogni giorno lavora e incontra tante difficoltà, con l’ulteriore difficoltà creata dalla perdita di credibilità presso i cittadini, che poi sono i fruitori del servizio giustizia”.
“Non solo carrierismo, c’è rischio di alterare la democrazia”
Russo non nasconde la gravità della vicenda: “‘una parte della magistratura che evidentemente faceva parte del sistema e mai titolo di un libro fu così pertinente. Viene delineato un sistema di potere in cui il potere giurisdizionale e il potere giudiziario non si distingue più da altri poteri, ed è questo è il punto centrale. Quello che viene delineato nei due libri non è il carrierismo dei magistrati, c’è qualcosa di più profondo che altera la nostra democrazia, altera il sistema costituzionale”.
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