La pasticceria di Santi Palazzolo può restare ad operare in aeroporto a Palermo fino al 2018. E’ un diritto acquisito in base alla raccomandata con la quale aveva chiesto la proroga in base al comma 1 dell’articolo 4 del contratto stipulato a suo tempo con l’ente gestore Gesap.

Lo ha sancito il lodo arbitrale richiesto da Palazzolo dopo il diniego della Gesap alla proroga del contratto. Arbitri di questa vicenda sono stati uno per parte di nomina Palazzolo e Gesap e il Presidente del tribunale di Palermo.

La vicenda è la naturale prosecuzione dello scandalo tangenti che portò in carcere l’allora vice Presidente della Gesap nonchè presidente della Camera di Commercio Roberto Helg che proprio a Palazzolo aveva richiesto una tangente da 100 mila euro per garantirgli la proroga del contatto di sub – gestione.

Helg fu colto con le mani nel sacco mentre incassava la tangente grazie alla denuncia dello stesso Santi Palazzolo ed alla registrazione dell’incontro e per questo è già stato condannato. Palazzolo, invece, si è ritrovato in conflitto con il CdA di Gesap che non era intenzionato a prorogare il contratto al pasticcere.

Secondo il lodo arbitrale, invece, il contratto era da considerare automaticamente rinnovato con la semplice raccomandata perchè non era prevista alcun passaggio di ‘accoglimento’ da parte di Gesap della richiesta di proroga per altri tre anni.

Inoltre la Gesap, secondo gli arbitri, avrebbe avuto due comportamenti che confermano la validità della prosecuzione del contratto. da un lato un comportamento omissivo non avendo mai risposto alla raccomandata fino a far scadere i termini e dunque lasciando comprendere che il contratto era automaticamente prorogato, il secondo attivo avendo emesso fattura per il pagamento del anone di giugno 2015 già oltre i termini di scadenza.

“Alla base della decisione nessun favoritismo, nessuna scorciatoia, nessuna simpatia – si legge sulla pagina Facebook della Pasticceria Palazzolo. –  Anzi, dalle carte è emerso che per la Gesap sarebbe stato addirittura vantaggioso concederci la proroga, anche prima della denuncia della tangente. Così ancora una volta, ancora una sentenza chiarisce che da parte nostra non c’è mai stato un secondo fine. Chi è onesto non si serve della propria onestà. Chi è un lavoratore onesto si serve solo del proprio lavoro. Ai parolai lasciamo le parole, le poltrone e le casacche. Tutti noi siamo, invece, profondamente fieri di poter continuare a lavorare”.

Gongola per questo risultato il segretario del Pd di Palermo Carmelo Miceli che è andato a ‘festeggiare’ con Palazzolo il risultato (foto)  “Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dovrebbe, adesso, almeno chiedere scusa – dice Miceli – visto che in più di una occasione ha detto senza mezzi termini che l’aver denunciato non era elemento sufficiente per ottenere una proroga ‘contra legem’. una difesa a spada tratta dell’operato del CdA di Gesap che mal si sposa con questa vicenda”.

“A nostro parere, – aggiunge Miceli – ancor prima che legalmente valida, la proroga sarebbe stato un gesto politicamente opportuno soprattutto in in aeroporto che porta il nome di Falcone e Borsellino dunque simbolo di legalità e rettitudine. Bisogna, dunque, sgomberare il campo da qualsiasi altra valutazione e restituire a Palazzolo la serenità che gli è stata tolta e chiedergli scusa per quanto accaduto”.